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Alla riscoperta di un intellettuale militante che ha lasciato una forte traccia nella sinistra ticinese.
Guido Pedroli partecipa negli anni Cinquanta, dopo gli studi di filosofia a Torino, alla riscoperta del pensiero fenomenologico. Pubblica saggi su Scheler e su Husserl. Collabora con il gruppo milanese di Enzo Paci alla rivista Aut Aut. Nel 1952 si trasferisce in Ticino dove insegna presso la Scuola Magistrale di Locarno.
La sua militanza nel PST è volta a un’esigenza, in gran parte inascoltata, di rinnovamento culturale. Imprescindibile la sua pubblicazione sulle origini del movimento operaio ticinese (1880-1922).
Segue aperitivo.
Relatori: Giairo Daghini, Gabriele Rossi e Bruno Strozzi.
Introduzione e conduzione della discussione finale affidate alla giornalista Cristina Foglia.