31° edizione del FIT Festival

Dal 28 settembre all’11 ottobre in diversi spazi teatrali di Lugano andrà in scena la 31° edizione del Festival Internazionale del Teatro e della Scena Contemporanea: tredici giorni per diciannove repliche di spettacoli e performance di danza per adulti e bambini, quattro incontri con gli artisti, e numerosi eventi collaterali.
06 Settembre 2022
di Silvia Onorato
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FIT Festival porta a Lugano le creazioni di alcuni tra i più interessanti artisti della scena teatrale e performativa contemporanea svizzera, europea ed extraeuropea. Filo conduttore della 31° edizione è la scrittura femminile: come spiega Paola Tripoli, direttrice artistica del FIT Festival, “il festival 2022 parlerà una lingua/donna. Sarà un festival in cui proveremo a dare risposte a delle domande contemporanee e, nello stesso tempo, sarà un’azione reale. In tempi di interspecismo, di fluidità, di schwa, di maschile sovraesteso, faccio un passo indietro, senza rinnegare il resto, per mostrare dei ritratti, delle biografie e marcare un riequilibrio”. Il programma del FIT Festival di quest’anno è quindi composto dai lavori di tredici registe e artiste, provenienti da sette paesi tra cui Argentina, Belgio, Cile, Francia, Italia, Olanda e Svizzera.
A inaugurare il FIT Festival è la coreografia “Chasing a Ghost” firmata e interpretata dalla performer e artista visiva Alexandra Bachzetsis insieme ad altri quattro ballerini, uno spettacolo che unisce danza e proiezioni di immagini sui corpi dei ballerini (28.09, 20:30, Palco LAC, segue incontro con l’artista). Segue la prima assoluta di “Amor Fugge Restando (Loving Kills)” del Collettivo Treppenwitz, terzo capitolo della ricerca sull’amore come motore delle relazioni umane (30.09 e 01.10, 19:00, Teatro Studio LAC, segue incontro con l’artista). Sempre al LAC andrà in scena “Love me”, spettacolo della performer e coreografa argentina Marina Otero che ha debuttato in Argentina a febbraio del 2022 (30.09, 20:30, Palco Teatro LAC, segue incontro con l’artista), mentre al Teatro Foce sarà “Blast!” di Ruth Childs, “uno studio, un panorama o riappropriazione dei corpi, che si concentra sui corpi doloranti, sofferenti, strani, esplosivi e violenti” (01.10, 20:30, Teatro Foce).

"Geh nicht in den Wald, im Wald ist der Wald", Tabea Martin © Rio Basel, Helen Ree
“Geh nicht in den Wald, im Wald ist der Wald”, Tabea Martin © Rio Basel, Helen Ree

Il 2 ottobre la performer francese Tatiana Julien con “Uprising” si interroga sul ruolo della danza come forma di resistenza (02.10, 20:30, Palco Teatro LAC). Dalla Svizzera tedesca Tabea Martin parla di discriminazioni in “Geh nicht in den Wald, im Wald ist der Wald”, performance in linguaggio fiabesco aperta al pubblico a partire dagli 8 anni (05.10, 20:30, Palco LAC), mentre la giovane promessa Johanna Heusser in “Dr Churz, Dr Schluung und Dr Böös” mette a confronto la pratica della lotta elvetica Schwingen con il conservatorismo della Svizzera (07.10, 20:30, Teatro Studio LAC, segue incontro con l’artista). La regista e drammaturga cilena Manuela Infante riflette su un teatro non antropocentrico nella prima svizzera di “Como convertirse in piedra” (08.10, 20:30, Palco Teatro LAC); altra prima svizzera per “Bears” del collettivo olandese Wunderbaum, riflessione sulla libertà nella società attuale (09.10, 20:30, Palco LAC).
Il FIT Festival si chiude con la prima svizzera di “In the middle of nowhere” dell’artista belga Kristien De Proost, che insieme a Fred Araujo si interroga su dove sia collocato il centro delle cose, dove le estremità (10.10, 20:30, Palco Teatro LAC), e con la prima assoluta di “Bogdaproste. Che Dio perdoni le tue morti” della regista italiana Catherine Bertoni de Laet, una tragedia familiare che riflette su questioni di identità e appartenenza (10 e 11.10, 19:00 e 20:30, Teatrostudio LAC).
Oltre alla programmazione per adulti, la sezione in concorso Young&Kids giunta alla 17° edizione propone quattro spettacoli dedicati a giovani e scuole: la prima assoluta di “From Syria: is this a child?”, spettacolo documentario di Miriam Selima Fieno e Nicola di Chio (04.10, 10:00, Teatro Foce); la prima svizzera di “Quadrotto, Tondino e la Luna” della Fondazione TRG, uno spettacolo in temi musicali sulla diversità (05.10, 09:30, Teatro Foce); “Le Milieu”, storia di avventura di Fréquence Moteur (05 e 06.10, 17:00, 09:30 e 14:00, Teatrostudio LAC); “Ha ha ha” di Eugénie Rebetez, spettacolo di teatro di movimento e musica che porta in scena la risata (07.10, 14:00, Teatro Foce).

"Uprising", Tatiana Julien Interscribo © Hervé Goluza
“Uprising”, Tatiana Julien Interscribo © Hervé Goluza

A completare il programma, la 3° edizione di Luminanza, Reattore per la drammaturgia contemporanea: cinque testi teatrali inediti scritti da giovani autrici e autori della Svizzera italiana verranno presentati sotto forma di lettura in un pomeriggio allo Studio Foce (09.10, dalle 14:00 alle 18:30, Studio Foce).
Tanti gli eventi collaterali proposti nelle giornate del festival: due laboratori di alta formazione dedicati ai professionisti, un evento notturno festoso dal titolo “Danzare fino a scomparire. Un invito a muoverci insieme”, organizzato da TIB meets FIT (01.10, 22:00, luogo a sorpresa); continuano le attività radiofoniche di Radio on the road le dirette della squadra giovanile, e il progetto editoriale dei Quaderni del FIT. Infine due novità: Restez FIT!, progetto biennale dedicato alla partecipazione culturale degli anziani sostenuto da UFC, Beisheim Stiftung, Ernst Goehner Stiftung, Fondation Philantropique Famille Sandoz, Paul Schiller Stiftung, e l’iniziativa sociale del Biglietto Sospeso, una raccolta donazioni che verrà convertita in biglietti per partecipare agli spettacoli del FIT che verranno consegnati a Soccorso d’Inverno, Casa Astra, Sos Ticino e Croce Rossa.

FIT Festival è dal 28.09 all’11.10 presso diversi spazi teatrali di Lugano.
Maggiori informazioni: fitfestival.ch

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