A tu per tu con Claudio Chiapparino, Direttore della Divisione eventi e congressi

Oggi guardiamo insieme al 2021 che si sta concludendo, con la speranza di entrare presto in un futuro post-pandemico. Ne parliamo con Claudio Chiapparino, Direttore della Divisione eventi e congressi (Dicastero Cultura, Sport ed Eventi) della città di Lugano: mente retrostante tutte le manifestazioni che avvengono nella città, persona alla costante ricerca di stimoli al fine di movimentare e proporre idee innovative agli abitanti e turisti.
02 Dicembre 2021
di Silvia Onorato
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Claudio Chiapparino

Partiamo con uno sguardo retrospettivo: che 2021 è stato?
Intenso, coinvolgente. Dopo le restrizioni invernali la stagione è partita e si è sviluppata molto bene. È stato bello vedere a Lugano così tanti ospiti confederati.

Dal Campionato mondiale di panettone alla musica indie, dal cabaret a proiezioni di cinema d’essai, da laboratori per bambini a conferenze con scrittori. Possiamo dire che a Lugano c’è di tutto per tutti?       
Lugano offre molto in effetti. Tanti i luoghi e gli organizzatori. Basta dare un occhio sull’agenda di luganoeventi.ch per cogliere l’ampiezza delle proposte. Questo lascia sperare che con l’auspicato superamento della pandemia si trovino sempre più spazi originali e luoghi di incontro freschi, autentici grazie a menti creative e operative.

Quest’anno il Festival LongLake ha contato 535 eventi in una lunga estate di 111 giorni. Un numero che sorprende, considerate le difficoltà organizzative legate alle misure anti-Covid. Qual è stata la formula vincente?
Proprio per dare maggior sicurezza al pubblico sono stati moltiplicati gli sforzi per disseminare l’offerta in vari luoghi, pertanto, invece di avere un grande evento con tanti spettatori concentrati – tipico dei Festival – sono stati allestiti diversi spazi in zone distanti. L’effetto positivo è stato una grande partecipazione di folto pubblico ben distribuito, sia locale che di turisti.

Sono tornati al completo gli appuntamenti tradizionali che animano il centro Città, come la Pasqua, la Festa d’Autunno, il Natale in Piazza: pur con mascherine, distanze sociali e Certificato Covid, c’è ancora tanta voglia di vivere la Città. Come leggere questo segnale?
Con gli accorgimenti atti ad allargare gli spazi, come ad esempio usare il campo stradale del lungolago luganese, si è riusciti a garantire gli appuntamenti prefissati. Abbiamo voluto garantire più distanziamento per una maggiore sicurezza, consapevoli che il nostro bisogno vitale di vicinanza, di convivialità e di condivisione deve e dovrà convivere con l’attuale crisi sanitaria a livello mondiale per un tempo ancora indefinito.

Le misure anti-Covid hanno aperto una via prima poco percorsa per gli eventi, ovvero il live streaming e la partecipazione online. Secondo lei sono dimensioni interessanti anche per il futuro post-pandemico?
Lo strumento digitale permette senz’altro di usufruire di maggiori contenuti rispetto a quello che dal vivo si potrebbe seguire. È un’innegabile ricchezza. Dall’altra parte però poter partecipare dal vivo è tutta un’altra esperienza, anche per la creazione artistica. Nell’ambito dei congressi abbiamo notato un fenomeno interessante, quello della partecipazione ibrida: una parte di congressisti è presente sul posto, mentre un’altra si collega. Nell’ambito congressuale potrebbe rappresentare in effetti un trend futuro.

C’è un evento del 2021 che ricorda con più piacere?
Non ne cito uno in particolare, ma penso in generale a quando finalmente si è potuto ripartire con le diverse attività, grazie all’allentamento delle restrizioni. Ricordo anche la gratitudine per il grande lavoro svolto da collaboratrici e collaboratori alla fine dei 111 giorni di programmazione estiva continuativa.

La fitta programmazione di eventi rende Lugano una meta turistica apprezzata in Svizzera e all’estero. Che esperienza vorrebbe si portassero a casa i visitatori?
Sentirsi in una città calda, accogliente e vivace. Lugano è già incantevole e a misura d’uomo. Poter contribuire a renderla un’esperienza da gustare, da vivere e non solo da vedere è un piacere, oltre che un dovere. Se pensiamo poi alla sfera turistica, l’estate 2021 sarà certamente ricordata tra le stagioni più performanti nella storia del turismo luganese, grazie alla scelta di molti svizzeri di rinunciare a viaggi internazionali , ma anche di tanti stranieri che riconoscono Lugano come una destinazione dalle mille bellezze sia naturali che artistico-culturali.

Cosa porterà il 2022 a Lugano?

Speriamo l’intensità e la fecondità di una vita di relazioni buone e di condivisioni fatte di sostegno reciproco.

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