Ars Canusina e artigianato dei bambini al MUSEC

Dal 27 marzo al 29 giugno al MUSEC è allestita “Ars Canusina. Arte e artigianato dei bambini della Colonia-Scuola A. Marro”, il tredicesimo capitolo del ciclo “Dèibambini”, dedicato alla creatività infantile. L’esposizione, curata da Massimiliano Vitali e Chiara Bombardieri, indaga l’interazione tra arte, artigianato e psicopedagogia attraverso opere tessili e ceramiche realizzate dai bambini della Colonia-Scuola A. Marro, sotto la guida della psichiatra Maria Bertolani Del Rio.
27 Marzo 2025
di Silvia Onorato
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Piatto con motivi matildici e grifone. Terracotta ingobbiata. Reggio Emilia, 1935. 5×37 cm © Archivio storico dell’ex Ospedale psichiatrico «San Lazzaro», Reggio Emilia.
Piatto con motivi matildici e grifone. Terracotta ingobbiata. Reggio Emilia, 1935 © Archivio storico dell’ex Ospedale psichiatrico «San Lazzaro», Reggio Emilia

Dal 2006 il ciclo “Dèibambini” del MUSEC esplora la creatività nell’età evolutiva attraverso lo studio di specifiche esperienze storiche, avvicinando adulti e bambini di oggi, immersi in un universo digitale, ai bambini di ieri, che incontravano il mondo attraverso la creazione di manufatti. L’esperienza messa in luce quest’anno è quella della Colonia-Scuola nata nel 1921 all’interno dell’Ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia. La Colonia-Scuola, gestita fino al 1952 dalla psichiatra Maria Bertolani Del Rio (1892-1978), ospitava bambine e bambini con infanzie considerate anomale: si trattava di bambini tra i 5 ai 15 anni provenienti da situazioni di degrado, con difficoltà caratteriali e disabilità al tempo non gestibili all’interno delle famiglie, ma che erano “emendabili”, educabili. I bambini venivano inseriti in un contesto sicuro, in cui ricevere assistenza psichiatrica ma anche una formazione scolastica e professionale, in previsione di un reinserimento in società.
Il metodo ideato da Maria Bertolani Del Rio fu innovativo per l’epoca: dai principi di ergoterapia sviluppò una forma di arteterapia, organizzata in laboratori di artigianato artistico che permettevano ai bambini di realizzare oggetti d’uso comune, decorati con motivi geometrici e ispirati a vegetali e animali. Ricami policromi, ceramiche smaltate, terrecotte, album di cuoio erano i manufatti che venivano realizzati collettivamente dai bambini, ciascuno secondo le proprie attitudini e capacità. I motivi decorativi provenivano da un materiale iconografico che già apparteneva alla cultura visiva locale: Maria Bertolani Del Rio recensì un alfabeto ornamentale del romanico reggiano tratto da fregi e capitelli di pievi e chiese di campagna delle colline reggiane. Bertolani Del Rio si ispirò alla figura di Matilde di Canossa, nominando il metodo “Ars Canusina” – metodo che presto si diffuse anche all’esterno della Colonia-Scuola, diventando una forma di artigianato artistico tipico della zona di Reggio Emilia.
L’esposizione al MUSEC presenta una selezione di opere realizzate dai bambini e dai ragazzi della Colonia-Scuola A. Marro tra il 1932 e il 1952; il percorso espositivo è arricchito da due capitelli scolpiti e da due bassorilievi in stile romanico matildico (IX-XIII secolo), provenienti dalle collezioni del Museo Diocesano di Reggio Emilia e Guastalla, oltre che da materiale fotografico che documenta la vita quotidiana all’interno della Colonia-Scuola. Le note di Arvo Pärt accompagnano il visitatore alla visione di esercizi di pratica artigianale, che nella loro cadenzata ripetizione permettevano a giovani di acquisire i mezzi per riabilitarsi; ancor di più, di esprimere attraverso la creatività un bisogno innato di armonia, regolarità e pacificazione interiore.

Aula di lavori a maglia con alunne, gelatina a sviluppo, 1921-1930. © Archivio storico dell’ex Ospedale psichiatrico «San Lazzaro», Reggio Emilia
Aula di lavori a maglia con alunne, gelatina a sviluppo, 1921-1930. © Archivio storico dell’ex Ospedale psichiatrico «San Lazzaro», Reggio Emilia


“Ars Canusina. Arte e artigianato dei bambini della Colonia-Scuola A. Marro” è dal 27.03 al 29.06 al MUSEC.
Maggiori informazioni: musec.ch

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