“Dark non è assenza di luce, è tensione alla luce” – Suggestioni discografiche

L’appuntamento mensile per scoprire nuova musica: una selezione di album a cura di Filippo Corbella, direttore artistico della Divisione eventi e congressi.
24 Febbraio 2022
di Filippo Corbella
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Suggestioni discografiche

Memoria” di Trentemøller (2022)
Dark non è assenza di luce, è tensione alla luce. Questo è quello che mi ha sempre avvinto del mondo musicalmente dark e che ho sempre trovato consonante su di me, consonante e simpatico, nel senso fisico, come le corde che per simpatia risuonano quando altre, vibrando, le mettono in movimento. Dark è un modo di essere, intimi, non avvezzi agli schiamazzi, le cose sono per lo più sussurrate e il loro essere colte viene lasciato alla liberà dell’altro. Nulla di imposto. Dark può essere ostinato e delicato.
Tutto ciò mi è musicalmente conforme, e tutto ciò è quello che ho sempre trovato nei lavori di Anders Trentemøller. Un fiume di remix, una etichetta discografica (IN MY ROOM) e sei lavori in studio, questo il suo mondo. Il suo ultimo lavoro, come sempre più spesso accade, è uscito poco a poco, completando di volta in volta la tracklist di “Memoria” (in uscita l’11 febbraio). Nei primi 4 singoli si sente un leggero ritorno al crepuscolare mondo dream-pop con striature e scie di synth con la ormai di casa nelle sue produzioni Lisbet Fritze, voce calda, soffiata, morbida e cullante. Riguardo al primo singolo “In The Gloaming” Trentemøller spiega: “In The Gloaming è una canzone su una relazione difficile e ambigua. La sensazione di essere innamorati di una persona che inconsciamente ti trascina verso il basso, e di come cerchi di trovare una via d’uscita da questi schemi malsani. Volevo che la canzone avesse una sorta di suono epico che sottolineasse il grande dilemma. Perciò, l’enorme batteria, le chitarre ondeggianti e il tema di synth simile a un inno. Questa è stata la prima volta che ho scritto il testo e la melodia vocale da solo e la voce ossessiva di Lisbet Fritze dà vita a tutto questo in modo così bello.” “All Too Soon”, si apre quasi shoegaze poi dilaga con ritmi e strutture libere. “Dead or Alive” comincia con la sua più classica “scuraggine”, bassone, chorus e phaser, ritmo incisivo, key pad, brano strumentale dove la voce serve da “pad umano” con il suo ossessivo “You’re not dead or alive”. Veloce, una fuga. “No More Kissing in the Rain”, sta tutto nel titolo. Romantico e disincatato, un abbandono distaccato e una domanda “Is this the end of everything?” Il brano, si articola intorno alla bellissima voce di Lisbet Fritze, con melodie morbide e cristalline, un’orchestra elettronica, aprendosi secondo lo storico schema del ritornello non cantato, svuotarsi e lasciare spazio alla prima strofa, e poi spiccare il volo sul ritornello. Forma pop.
Ascolta “In the Gloaming” 
Ascolta “No More Kissing in the Rain”

Genetliaci
50 anni di “Machine Head” dei Deep Purple
Genere: hard rock, heavy metal
Uscito il 25.03.1972
Il sesto album della band inglese Deep Purple registrato a Montreux con lo studio mobile dei Rolling Stones è una pietra miliare del genere metal. 7 tracce tra cui la celebre “Smoke on the Water”, da gustare anche nell’esecuzione dal vivo nel successivo “Made in Japan”.

40 anni di “Ambient 4: On Land” di Brian Eno
Genere: ambient
Uscito nel marzo 1982
Ottavo album del “non-musicista” britannico, è la quarta e finale uscita di una serie con cui Brian Eno ha definito un genere dai contorni opachi: una musica “tanto ignorabile quanto interessante” che produca nell’ascoltatore la calma necessaria per pensare.

35 anni di “The Joshua Tree” degli U2
Genere: rock
Uscito il 09.03.1987
Il quinto album della band irlandese U2, il secondo prodotto da Brian Eno e Daniel Lanois, si apre con una trilogia che definisce il suono del gruppo. Un album che racconta luci e ombre degli Stati Uniti e che vale alla band il premio Grammy come album dell’anno e migliore interpretazione rock di un gruppo, nel 1988.

Buon ascolto.

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