“Divertirsi è fondamentale” – Intervista a Margherita Antonelli, Claudio Batta e Giorgio Verduci

“Relazioni (quasi) pericolose” è uno spettacolo comico di e con Margherita Antonelli, Claudio Batta e Giorgio Verduci. Lo spettacolo andrà in scena il 6 agosto al Boschetto del Parco Ciani nel contesto della stagione estiva.
02 Agosto 2022
di Silvia Onorato
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Margherita Antonelli, Claudio Batta e Giorgio Verduci, volti storici di Zelig, portano in scena “Relazioni (quasi) pericolose”, spettacolo comico che indaga con spirito le relazioni nei loro più diversi aspetti: dalle relazioni interpersonali di lavoro, d’amore e di amicizia, alle relazioni con cibo, tempo, e tecnologia; infine, con noi stessi. Ne parliamo con Margherita Antonelli, Claudio Batta e Giorgio Verduci.

Come è nata l’ispirazione per “Relazioni (quasi) pericolose”?
MA: Il tema delle relazioni è uno dei più interessanti e attuali. Ognuno di noi aveva scritto dei pezzi non utilizzati, o utilizzati solo in parte a teatro; abbiamo deciso quindi di metterli insieme e creare una collana di sketch. In questo spettacolo abbiamo messo il meglio di noi.

Le relazioni che vengono portate in scena non sono solo quelle interpersonali, ma in senso ampio con qualsiasi cosa d’altro da noi. Quali sono le relazioni più sorprendenti che vedremo in scena?  
CB: Fil rouge dello spettacolo è relazione tra la voce di un bancomat (interpretato da Margherita) e l’avventore (Giorgio), tra una macchina – che si scopre avere un’anima – e un essere umano. A partire da questo già interessante elemento, si innestano tanti altri rapporti che fanno parte dell’immaginario collettivo: il rapporto tra genitori e figli, il rapporto con il lavoro, il rapporto con noi stessi. Alcuni pezzi sono legati alla nostra vita privata, come quello del padre che aspetta la figlia – pezzo che solitamente porto in scena nel mio monologo, e che qui ho trasformato in una scena a tre, non parlo più a due figure immaginarie, bensì a uno psicologo e a mia moglie.
MA: Portiamo in scena anche un’altra relazione, quella più conflittuale – la relazione con la morte. A questo proposito, ci sarà un finale molto, molto divertente.

Le nostre relazioni ci parlano di noi stessi?
MA: Tutte le relazioni ci parlano di noi, se abbiamo voglia di ascoltare. Il rapporto con se stessi è il più complicato, perché non è facile riflettere e forse riscontrare qualcosa di noi che in fondo non ci piace. Ogni tanto gli altri ci servono da specchio per poterci interrogare maggiormente, specialmente le persone che ci vogliono bene.

Oggi le relazioni interpersonali sono spesso mediate dalla tecnologia. Secondo voi la tecnologia facilita le relazioni?
GV: Durante la scrittura dello spettacolo è presto emerso il tema della tecnologia e del nostro rapporto con essa. Ormai siamo rintracciabili e inseguibili in qualsiasi cosa stiamo facendo, in qualsiasi luogo ci troviamo: il telefonino ci ascolta sempre, Alexa ci ascolta sempre, il navigatore di Google sa dove siamo e dove stiamo andando. Uno dei pezzi che eseguiamo, Bancomat, parla proprio del rapporto con il grande algoritmo: sa tutto di te, come cliente; sa chi sei, con chi vai, come e perché hai speso i tuoi soldi.

Come vanno le relazioni tra di voi?
MA: C’è grande comunanza di idee, ci capiamo; ci piace lavorare bene insieme, e soprattutto ci divertiamo – questo spettacolo lo abbiamo voluto e pensato per divertirci noi comici, dopo anni non semplici per nessuno. “Relazioni (quasi) pericolose” è un lavoro per noi che speriamo tocchi tante città e diverta tanto pubblico.
CB: È un lavoro a tre anche perché al pubblico apprezza vedere più artisti sul palco, invece che uno solo; di certo in tre ci si diverte di più in tutte le fasi: dalla scrittura, alla preparazione, dal viaggio, alla messa in scena sul palco. È fondamentale che ci si diverta, e la speranza è che si diverta anche il pubblico. Per i comici, e per gli attori di teatro in generale, è importante ritrovare il pubblico dopo anni in cui si è rimasti a casa a causa della pandemia; ora che le restrizioni sono state tolte, è vitale mettere da parte le piattaforme e riscoprire la bellezza di uscire e riprendere i rapporti con la società.
GV: Sono d’accordo con quello che hanno detto i miei colleghi; ma il mio rapporto con loro è in realtà molto conflittuale. Con Margherita perché ci bacchetta su ogni cosa, da come mi vesto a come guido la moto; con Claudio perché a tennis non c’è una volta che riesca a vincere una partita contro di lui. Sicuramente qualche indizio di conflittualità trasparirà dallo spettacolo.  

“Relazioni (quasi) pericolose” andrà in scena il 06.08 alle 21:00 presso il Boschetto del Parco Ciani nel contesto della stagione estiva.
Maggiori informazioni: luganoeventi.ch

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