Intervista ad Annika Rast, musicista

Oggi conosciamo la giovanissima flautista Annika Rast (CH, 2001), primo premio al Concorso Svizzero di Musica per la Gioventù nel 2016, nel 2017 e nel 2018, primo premio con il suo "Trio con moto" al concorso giovanile nazionale tedesco Jugend Musiziert nel 2019, e primo premio al Concorso Internazionale della Deutsche Gesellschaft für Flöte nel 2021.
20 Luglio 2021
di Maddalena Moccetti
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Annika Rast

Ciao Annika, grazie mille per esserti resa disponibile per questa intervista, è bello conoscerti. La prima domanda nasce spontanea: com’è nata la tua passione per il flauto traverso?
Sono nata in una famiglia di musicisti ed è stato dunque inevitabile entrare in contatto, fin da piccola, con il mondo della musica. La mia passione per il flauto è nata grazie a una cara amica flautista di mia madre, nonché mia prima maestra di flauto. Eravamo a cena da lei e quando adocchiai quel bizzarro tubo argentato rimasi affascinata e le chiesi di provarlo. Il suono di quello strumento mi conquistò subito e la settimana seguente presi la mia prima lezione.

In contemporanea alla tua carriera di musicista, stai frequentando il liceo che ti permetterà di ottenere la maturità federale. Come riesci a conciliare questi due impegni, tenendo conto anche dei numerosi concorsi ai quali hai partecipato in questi anni?
Ovviamente non è sempre facile trovare il giusto equilibrio tra il liceo e gli impegni extrascolastici. Fortunatamente il mio liceo (Liceo Diocesano) mi permette di mancare a scuola qualora io abbia un concorso o altri impegni musicali che richiedono assenze anche prolungate. Finora sono sempre riuscita a recuperare tutto, ma è chiaro che bisogna organizzarsi, saper valutare le priorità e sfruttare ogni minuto libero, senza però chiedere l’impossibile a sé stessi.

Tra scuola e musica, di tempo libero ne hai poco, per vedere gli amici o dedicarti ad altro. Ti capita mai di sentirti diversa dai tuoi coetanei?
Molti dei miei amici sono anch’essi musicisti, in questo caso non si pone nemmeno il problema. Capita spesso di fare concerti e viaggi insieme, in cui nascono o si rafforzano dei bei rapporti di amicizia. È vero però, che la passione per la musica classica è abbastanza esotica tra i ragazzi della mia età e occupa anche più tempo di altri hobby: si potrebbe studiare il proprio strumento tutto il giorno e non si potrà mai dire: “ho finito di studiare”. Questo spesso è difficile da capire per chi non è musicista. Talvolta devo rinunciare a delle feste, altre volte invece sacrifico il mio studio per poter uscire con gli amici, perché alla fine, per poter mostrare maturità nella musica, è necessario vivere, altrimenti che cosa si potrebbe esprimere suonando?

Hai un trio composto da te, tua sorella Leoni (pianoforte) e Milo Ferrazzini (violoncello). Tra il suonare da solista e in un trio, quali differenze ci sono?
Innanzitutto devo dire che mi piace moltissimo suonare in formazioni di musica da camera. Tutte le emozioni che vivo le posso condividere, non solo con il pubblico, ma anche con altri musicisti. Si crea così una bellissima energia d’insieme, soprattutto quando, come nel caso di questo trio, c’è una buona intesa. Anche dal punto di vista umano è un’esperienza estremamente arricchente: la musica è un ponte che collega direttamente il cuore e la mente di una persona all’altra. Inoltre in un ensemble si confrontano i vari punti di vista e si può imparare l’uno dall’altro: magari qualcuno propone un’idea che mi entusiasma ma a cui non avrei mai pensato da sola.

Qual è stato finora il momento più emozionante della tua carriera di musicista?
È molto difficile estrapolare un momento solo… Una delle esperienze che mi è davvero rimasta impressa risale all’estate 2017, quando ho partecipato ad un festival di orchestre giovanili ad Alicante con l’Orchestra Giovanile della Svizzera Italiana. Abbiamo fatto diversi concerti, dove abbiamo suonato un programma meraviglioso. Eravamo un gruppo molto unito e questo l’ho percepito nelle esibizioni: tante persone diverse con tanti strumenti diversi si sono riuniti in una sola anima, quella della musica.

Quali sono le tue passioni e i tuoi interessi, oltre alla musica?
Mi piace moltissimo viaggiare, soprattutto in posti vicino al mare, possibilmente con qualche bel libro nel bagaglio. In generale mi rigenero in fretta fuori, nella natura, camminando, correndo o sciando, ma sono appassionata anche di attività più sedentarie, specialmente del disegno. Inoltre mi interessa il teatro, anche se purtroppo non ho molto tempo per dedicarmici.

Che piani hai per il futuro, e quali sogni?
Il mio più grande sogno è fare della mia passione la mia professione. A ottobre comincerò il Bachelor of Arts in flauto traverso alla Universität der Künste di Berlino. Dopo il diploma mi piacerebbe entrare a far parte di un’orchestra, ma per intanto non vedo l’ora di cominciare con gli studi e di potermi dedicare completamente alla musica.

Qualche domanda per conoscerti meglio:
Compositore preferito?
La storia della musica è così varia e ricca che mi è davvero difficile rispondere, ma tra i principali compositori per flauto i miei preferiti sono C.P.E. Bach e C.Reinecke.

Oltre alla musica classica, quale genere musicale ti piace?
Musical.

Libro o film?
Non saprei.

Se potessi nascere in un’altra epoca, sceglieresti…
La prima scelta resta comunque il XXI secolo, altrimenti sarebbe interessante dare qualche occhiata al XVIII secolo.

Che superpotere vorresti avere?
Saper parlare tutte le lingue oppure possedere una giratempo (come quella di Hermione in “Harry Potter”).

Dove passeresti una bella domenica di sole in Ticino?
In Val Cadlimo.

Angolo preferito di Lugano?
I posti meno turistici del parco Ciani.

Con quale musicista o compositore ti piacerebbe passeggiare per Lugano?
Con la flautista francese Joséphine Olech.

Film preferito di sempre?
Der Mann mit dem Fagott” (non esiste in italiano) e “Joyeux Noël”.

Ultimo libro letto o significativo per te?
Mangia, prega, ama” di Elizabeth Gilbert

Una canzone che non ti stancheresti mai di ascoltare?
Dove sono i bei momenti“, aria dalle Nozze di Figaro di W.A.Mozart.

Hai una citazione preferita?
Art is beauty and beauty is the brilliance of truth, without which there is no art” – Antoni Gaudì

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