“Pronto? Io ci sono” è uno spettacolo documentaristico di narrazione e movimento che porta in scena una riflessione sull’ascolto attivo, il disagio psicologico e la ricerca di aiuto, un progetto che nasce dalla collaborazione con Telefono Amico a 50 anni dalla sua fondazione. Il testo è ispirato a “Psicosi delle 4 e 48” di Sarah Kane, a cui si intrecciano esperienze dei volontari del Telefono Amico, ma anche la storia dell’associazione e momenti di comica leggerezza. Telefono Amico Ticino e Grigioni Italiano è nato nel 1971 per dare la possibilità a chiunque sia in difficoltà di avere un colloquio con una persona che non si conosce. A 50 anni dalla fondazione, conta 40 volontari che garantiscono un servizio 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno.
La compagnia Grande Giro è formata da Lea Lechler, Davide Bianco e Valentina Bianda, e unisce diverse formazioni ed esperienze in una comune linea artistica che si apre a svariati linguaggi: parola, movimento, musica, video. Parliamo di “Pronto? Io ci sono” con Valentina Bianda, che ne ha curato la drammaturgia.
Lo spettacolo celebra i 50 anni dalla fondazione di Telefono Amico Ticino e Grigioni Italiano. Cosa lega la compagnia Grande Giro all’Associazione?
Siamo entrati in contatto nel 2013, interrogandoci su come mostrare in un modo nuovo il lavoro di un’associazione protetta dall’anonimato, nell’ambito della ricerca di nuovi volontari. Questo interrogativo ha dato luogo alla nostra prima collaborazione, un cortometraggio artistico, non documentaristico, intitolato “Chiama se hai bisogno, rispondi quando senti”, uscito nel 2014. L’anno scorso, in occasione dei 50 anni dalla fondazione, Telefono Amico ci ha chiesto di creare uno spettacolo che da un lato mostrasse l’ascolto importantissimo che viene offerto, e dall’altro raccontasse la storia dell’associazione.
Il testo prende spunto da “Psicosi delle 4 e 48” della drammaturga britannica Sarah Kane. Come vi è stato di ispirazione?
Insieme all’ascolto e alla richiesta d’aiuto, il disagio psicologico è al centro della riflessione di “Pronto? Io ci sono”. Quando abbiamo cominciato a indagare questa tematica dal punto di vista artistico, abbiamo cercato supporto in “Psicosi delle 4 e 48”, opera di Sarah Kane che descrive con lucidità, precisione e sincerità il disagio psicologico – un approccio a cui abbiamo voluto ispirarci.
Lo spettacolo ha come tematica il potere dell’ascolto. Cosa vuol dire ascoltare?
Quello che abbiamo voluto far emergere è che l’ascolto ha diverse sfaccettature: esiste un ascolto superficiale, ma anche un ascolto profondo, attivo, empatico – ed è quello che si trova chiamando il Telefono Amico. È un ascolto diverso da quello consueto, poiché è completamente concentrato sulla parola e sulle emozioni: i volontari che rispondo al telefono ricevono una formazione continua per affrontare diverse tematiche e comprendere ogni segnale che viene udito, come un sospiro, una pausa, l’accelerazione nella voce.
C’è spazio per la comicità quando si raccontano le difficoltà?
Uno dei punti di partenza per creare il testo dello spettacolo sono state le interviste ai volontari di Telefono Amico: quello che ci ha molto toccato è che sono tanto profonde nei contenuti quanto piene di positività, semplicità, tranquillità. Pur essendo esposti a situazioni difficili, i volontari non portano in sé la tragicità. Nello spettacolo abbiamo cercato proprio di portare in scena il sollievo che Telefono Amico dà alle persone che chiamano e lo stato d’animo positivo dei volontari. Abbiamo cercato di creare un equilibrio tra una comicità che non ferisce, e i momenti più seri.
La compagnia Grande Giro andrà in scena con “Pronto? Io ci sono” al Teatro Foce il 20 e il 21.05 alle 20:30.
Maggiori informazioni: foce.ch
Il Telefono Amico è disponibile 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno al numero 143 o via chat agli orari consultabili sul sito 143.ch/ticino
“L’ascolto porta sollievo” – Intervista a Valentina Bianda, drammaturga e attrice
La compagnia Grande Giro porta in scena al Teatro Foce “Pronto? Io ci sono”, spettacolo creato per celebrare i 50 anni dalla fondazione di Telefono Amico Ticino e Grigioni Italiano. Ne parliamo con Valentina Bianda, che ha curato la drammaturgia dello spettacolo.
12 Maggio 2022
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di Silvia Onorato
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Foto: Simone Mengani