LongLake Urban Art Festival

Durante le tre settimane di LongLake Festival artisti locali e internazionali lasceranno il loro segno sui muri della città: torna Urban Art, festival di Arte Urbana, il progetto della Città di Lugano nato nel 2009 per portare l’arte nello spazio pubblico. Ne parliamo con Valeria Donnarumma, ideatrice e coordinatrice di Arte Urbana Lugano.
21 Giugno 2022
di Silvia Onorato
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Come è nato il progetto di Arte Urbana Lugano?
Il progetto è nato nel 2009 in seguito alla presentazione del progetto fotografico ed editoriale di Igor Ponti intitolato “Skate Generation”: una serie di scatti che immortalavano la generazione di skaters di Lugano, stampati sotto forma di manifesti ed esposti in Piazza Manzoni – un progetto che è anche libro.
L’esperienza di installazione artistica in uno spazio urbano si è rivelata molto interessante, tanto da farla diventare un progetto continuativo e indipendente: lavorare nello spazio urbano e sullo spazio urbano con interventi di varia natura per mettere in connessione il cittadino con lo spazio, ma anche i cittadini e le diverse comunità tra loro.

Obiettivo di Arte Urbana Lugano è sostenere la creazione artistica emergente, ponendola in interazione con il territorio e la comunità. Qual è la relazione che si instaura tra artista, spazio e cittadini?
Le relazioni sono numerose, e iniziano a costruirsi già prima dell’effettiva realizzazione di un’opera, durante la sua preparazione. Una volta che l’opera è realizzata nello spazio, lo spazio cambia, la città cambia: i cittadini possono scoprire una parete, un luogo che forse prima non avevano mai realmente visto, o che era sempre stato uguale e a cui non avevano mai fatto caso.
L’intenzione è di creare un punto di vista diverso, far riflettere e sorprendere chi è di passaggio. A volte questo può generare anche malcontento, ma fa parte del lavoro nello spazio pubblico.
Nel momento della creazione dell’opera tra artista e cittadini si instaura un altro tipo di relazione, molto immediata: si crea un momento di comunità, di aggregazione attorno al lavoro; talvolta i cittadini si fermano a osservare l’artista all’opera, gli offrono un caffè, danno qualche consiglio.

I cittadini che lo desiderano possono mettere a disposizione per interventi artistici spazi privati visibili al pubblico. Come viene accolto dai cittadini questo invito?  
Inizialmente c’era qualche reticenza da parte del pubblico e dei proprietari nell’offrire degli spazi. Dopo più di dieci anni questo è cambiato: oggi c’è più curiosità nei confronti dell’arte urbana. Quando individuiamo uno spazio per un intervento, chiediamo il preavviso ai proprietari e organizziamo incontri conoscitivi tra proprietari e artisti, si realizzano delle bozze. Man mano che si entra nel dettaglio e si inizia a immaginare il luogo diversamente, c’è una graduale apertura al progetto da parte dei privati.  
Dal 2011 Urban Art è parte del LongLake Festival. Quali sono i punti di contatto tra le proposte dell’uno e dell’altro?
Nel corso degli anni abbiamo concentrato gli interventi nel periodo estivo, inquadrandoli nel contesto di LongLake, un festival in cui si concentrano tante forme d’arte all’aperto e in riva al lago. In un contesto così vivace, inserire i lavori degli artisti visivi è un arricchimento per il pubblico e per gli artisti stessi, che possono entrare in contatto con altri artisti. La scelta dell’estate ha anche una motivazione tecnica: la maggior parte dei lavori sono murales, quindi le condizioni ideali per la loro realizzazione sono quelle estive, quando è possibile lavorare con agio all’esterno. Urban Art si integra perfettamente con la programmazione di LongLake, in un comune intento di far vivere la città a tutti in maniera piacevole durante l’estate.

Chi saranno gli ospiti di quest’anno?
Gli interventi di quest’anno saranno tre. La prima opera sarà realizzata da una coppia di illustratori e artisti che vivono in Ticino da tanti anni, Antoine Déprez e Ursula Bucher, i cui particolari lavori trovano molta forza nel disegno. Per l’occasione i due artisti affronteranno il tema della relazione dell’uomo con la natura e saranno al lavoro durante la prima settimana del festival in zona Foce, più precisamente su una parete che sta sul retro dello Studio Foce, dal lato del fiume.
Il secondo intervento sarà ad opera di Regina Kioko Ferretti: di origini giapponesi, nata e cresciuta a San Paolo in Brasile, da anni vive e lavora in Ticino e ama definirsi un’artigiana dell’arte. Per la prima volta, l’artista lavorerà ad un murales nello spazio pubblico, dando vita ad un’opera effimera e dedicata a sorprendere tutti coloro che vivono e abitano il quartiere di Lambertenghi, non lontano dallo Studio Foce e dal Parco Ciani. Regina interpreterà la facciata esplorando ulteriormente il tema dell’universo femminile, restituendolo al pubblico in tutta la sua complessità.
Il terzo intervento, effimero, sarà a cura di Sir Taki, artista ticinese che presenterà un’opera in zona Foce, su una parete della Società Svizzera di Salvataggio. L’intervento consiste nell’affissione su muro di un grande collage, frutto della collaborazione tra l’artista e diversi ragazzi minorenni non accompagnati richiedenti l’asilo del Centro Federale Pasture a Balerna. Da Novembre 2021, l’artista ha infatti incontrato ragazzi di nazionalità diverse e di età compresa fra i 13 e i 17 anni nel quadro di laboratori creativi in collaborazione con l’educatrice Margherita Rocchi. A questi incontri hanno ad oggi partecipato 35 persone e sono stati realizzati 110 collages.  Il collage selezionato, verrà affisso nello spazio urbano direttamente dall’artista e dai ragazzi e sarà visibile per tre mesi.

Arte Urbana è parte di LongLake Festival, dal 13 al 31.07.
Maggiori informazioni: arteurbana.ch
I cittadini che desiderano mettere a disposizione uno spazio privato (parte, vetrina, garage o altro) per lo sviluppo di progetti artistici possono contattare Arte Urbana per email all’indirizzo
[email protected]

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