“Sotto i portici viviamo street-life” – L’Hip hop a Bologna

“Se passeggi dalle case puoi sentire il sound / Nei quartieri o per il centro benvenuto a BO town”. Breve viaggio nella città dotta, rossa e piena di rime, aspettando il concerto di Inoki il 25 marzo allo Studio Foce.
17 Marzo 2022
di Silvia Onorato
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Isola nel Kantiere
Isola nel Kantiere

Bologna È la città dell’Alma Mater, la più antica università occidentale che da secoli attira a sé giovani da tutta Italia e oltre, costruendo una comunità attenta alla modernità e ai cambiamenti socio-culturali nazionali e internazionali, anche dal punto di vista accademico – proprio a Bologna nel 1971 nasce il DAMS, primo corso di laurea dedicato ai nuovi mezzi di comunicazione. Una città giovane e sensibile alle rivoluzioni (già nel 1984 alla Galleria Comunale d’Arte Moderna viene proposta l’esposizione “Arte di frontiera. New York graffiti”) in cui la cultura indipendente si esprime anche nell’occupazione. La scena Hip hop bolognese nasce in uno spazio occupato nella centrale piazzetta San Giuseppe: un vecchio cantiere del Teatro Arena del Sole, rinominato l’Isola nel Kantiere, viene occupato dal 1988 al 1991 da diversi gruppi sociali che riuniscono bolognesi di origine e d’adozione (quartieri come Mazzini, San Donato, Borgo Panigale) per sperimentare con arte e musica.

Rappers All’Isola si forma la Isola Posse All Stars, che nel 1992 pubblica “Passaparola” e finisce su Rai3. Presto si divide in collettivi come Sud Sound System e Sangue Misto di Neffa, Dj Gruff e Deda, ma anche artisti solisti come Speaker DeeMo, Gopher D, Papa Ricky e DJ Rodriguez. Nel 1994 i Sangue Misto pubblicano “SxM“, pietra miliare dell’Hip hop italiano. L’anno successivo la comunità Hip hop bolognese si aggrega come associazione Zona Dopa, che organizza serate a Bologna e in tutta Italia (emblematico l’Hip hop Village organizzato a Milano con Radio DeeJay), ma anche attraverso eventi del LINK project, come il contest 2thebeat. Lascia i Sangue Misto ma non la ballotta dei guaglioni: Neffa pubblica il suo album da solista nel 1996, “Neffa e i Messaggeri della Dopa”.
Esponente della scena bolognese è anche Joe Cassano aka Johnny Jab, rapper italo-americano che prima di scomparire nel 1999 a 25 anni lascia le tracce per un album postumo diventato un classico, “Dio Lodato”. In pochi anni collabora con Fuckin’ Camelz’n Effect, Uomini di Mare, Fritz da Cat, e l’amico Inoki, con cui fonda la Flick Flack Mobb. Bolognese d’adozione, Inoki forma la Porzione Massiccia Crew (PMC) con il breaker e rapper Gianni KG e il writer Paniko, che nel 1998 pubblica il mixtape “Demolizione 1”, a cui partecipa anche Shablo. Nel 2001 pubblica il primo album “5º Dan”, con collaborazioni di Shablo, DJ Jay Kay, Issam Lamaislam, Nest, Rischio a.k.a. Jimmy Spinelli, Royal Mehdi e Word. Inoki tesse legami con esponenti di tutta la scena italiana: nel 2004 la Porzione Massiccia Crew pubblica un mixtape insieme ai milanesi Club Dogo, si contano collaborazioni con Bassi Maestro, OneMic, Marracash, Flaminio Maphia, Vacca.

Rap bulgnais
– Isola Posse All Stars, “Stop al panico
– Sangue Misto, “Clima di tensione
– Fritz da Cat, “Giorno e Notte
– Joe Cassano, “Dio lodato per sta chance
– Inoki, “Since 95

Hai un po’ di tempo?
– Pierfrancesco Pacoda, “Hip hop italiano: suoni, parole e scenari del Posse power”, Einaudi, 2000
–  Enrico Bisi, “Numero zero – Alle origini del rap italiano” documentario, 2015

Voglia di rap bolognese?
Inoki è allo Studio Foce il 25.03 per presentare “Nuovo Medioego”.
Maggiori informazioni su foce.ch

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