Nato a Roma nel 1986, DJ FastCut si avvicina fin da giovane alla musica hip hop e nel 2005 si unisce al gruppo Carbonara Team, con Sgravo e Master Joke. Iniziano a calcare i palchi di ogni tipo, fino a firmare il loro primo contratto con la Street Label Records, sotto la quale nel 2008 esce “Gioventù Bruciata”. Nel 2009 Master Joke abbandona il gruppo, quindi il duo rimanente si unisce agli Inquilini con i quali producono due album. Due anni dopo lasciano il gruppo per trovare una propria identità e rilasciano vari brani tra cui “Luna Pork” e “Stato Brado”, sotto lo pseudonimo Guastaf3st3. Nel 2015 firmano con la Glory Hole Records ed esce “Lovell House Pt.2”. Nel 2016 Dj FastCut inizia il suo progetto “Dead Poets”, radunando ben 30 rapper; a due anni di distanza esce il secondo capitolo con 60 artisti coinvolti; nel 2021 esce il terzo capitolo della saga.
“Dead Poets III” è il terzo capitolo di un progetto che hai cominciato nel 2016. Come è nata l’idea?
Ho preso spunto dal film l’”Attimo Fuggente” (titolo originale “Dead Poets Society”, ndr), perché nei poeti estinti del film ho rivisto il modo di vivere dei rapper di oggi, in particolare di quelli che fanno underground: per fare quello che vogliono si trovano emarginati da molti meccanismi. Con il terzo capitolo della saga ho voluto illuminare le diverse sfaccettature dei rapper: il lato maledetto, demoniaco, ma anche quello allegro, divertente, dolce. Inoltre ho deciso di chiamare il disco “poeti maledetti” perché molti dei rapper hanno una vita strana: alcuni hanno problemi legali, altri di natura esistenziale, altri ancora con le droghe, e nonostante tutto nella loro vita strampalata riescono a trovare una scintilla per creare dei capolavori musicali. È un progetto che mi piace mantenere vivo per tenere legate le persone che ho coinvolto in questi anni, e continuare a realizzare musica insieme.
Il disco è formato da 17 tracce in cui i rapper cantano sui tuoi beat. Come hai scelto a chi affidare cosa?
È un processo complicato, perché essendo produttore ho tanti step da seguire. Per prima cosa devo trovare il mood o la parola chiave attorno a cui far girare l’album, dopodiché lavoro su varie idee di brani, e in seguito devo trovare gli artisti disposti a entrare nel progetto, che si riconoscano nell’idea del disco, e soddisfare la richiesta di un brano in particolare. Quindi, in base a chi accetta di collaborare scelgo quale beat affidargli.
“Dead Poets III” raduna 40 rapper. Qual è l’aspetto più bello di lavorare con così tanti artisti?
Sicuramente spaziare tanto a livello musicale, con loro posso veramente sbizzarrirmi. Sono tutti molto eclettici: c’è chi fa la drill e la trap, chi invece fa grime e drum n bass, electro o un tipo diverso di rap. Facendo un disco di sonorità tremendamente classiche con loro trovo sfogo su altri generi che altrimenti non farei. È molto divertente.
Tra i poeti maledetti ci sono anche i ticinesi Mattak e Funky Nano. Come si è sviluppata la collaborazione?
Casualmente, siamo stati combinati durante una serata a Perugia qualche anno fa. C’è poco da dire: ci siamo trovati da subito d’accordo su tanti fronti, da come passare una serata a come fare musica, andare in tour… Si è creata subito una bella formazione e abbiamo tenuto a mantenerla unita. In questo ci hanno aiutato i Cypher, il nostro grande cavallo di battaglia. È veramente una bella collaborazione, nata casualmente.
La data di Lugano vedrà sul palco, oltre a Mattak e Funky Nano, diversi poeti maledetti. Cosa c’è da aspettarsi?
Sono tanti, giovani, gasati, ognuno ha voglia di farsi vedere in una montagna di bravissimi MC, quindi ognuno darà il proprio meglio, sono tutti fenomenali. L’unico consiglio che vi do è: portate le barelle.
DJ FastCut sarà in concerto allo Studio Foce il 30.04 alle 21:30.
Maggiori informazioni: foce.ch
“Trovare una scintilla per creare dei capolavori musicali” – Intervista a DJ FastCut
Il 30 aprile allo Studio Foce DJ FastCut presenta “Dead Poets III”, terzo capitolo della leggendaria saga underground, accompagnato da 13 dei poeti maledetti che hanno collaborato al disco. Ne parliamo insieme al beatmaker e produttore romano.
19 Aprile 2022
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di Silvia Onorato
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Foto: Gabriele Il Fauno