“Un inno alla vita” – Intervista a Rita Pelusio, drammaturga e regista

“Papagheno, Papaghena. I pappagalli di Mozart” è uno spettacolo di PEM Habitat Teatrali e portato in scena della Compagnia Trioche. Lo spettacolo verrà rappresentato il 3 settembre presso il Boschetto del Parco Ciani nel contesto della stagione estiva. Ne parliamo con Rita Pelusio, che ne ha curato drammaturgia e regia.
30 Agosto 2022
di Silvia Onorato
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© Laila Pozzo

“Papagheno, Papaghena. I pappagalli di Mozart” è uno spettacolo portato in scena dalla Compagnia Trioche composta da Nicanor Cancellieri, Irene Geninatti Chiolero, Franca Pampaloni. Dal 2017 il trio mescola musica classica, rock, musica popolare e opera lirica attraverso l’arte comica, creando spettacoli che uniscono lirica, bel canto e clown musicale. “Papagheno, Papaghena. I pappagalli di Mozart” prende ispirazione dal celebre Singspiel “Il flauto magico”. Ne parliamo con Rita Pelusio, che ha curato drammaturgia e regia dello spettacolo.

La Compagnia Trioche spesso mescola generi diversi di musica con l’arte clownistica. Qual è l’intento?
Con il nostro collettivo di produzione Pem Habitat teatrali da anni ci dedichiamo alla contaminazione dei linguaggi dell’arte comica tra cui quello musicale con particolare attenzione all’Opera Lirica. L’Opera attraversata da un linguaggio non convenzionale riesce ad essere inclusiva ed arrivare a tutto il pubblico. Il primo lavoro che abbiamo portato in scena con la Compagnia Trioche è stato “Meglio Tarde che Mai” dove due signore attempate interpretavano i brani più amati della musica classica intervallandoli a gag surreali e a virtuosismi fisici. Successivamente con “Troppe arie” abbiamo lavorato sulle arie liriche più famose, un potpourri giocoso ed irriverente, dove la comicità scaturiva dalla relazione tra i personaggi.

“Il flauto magico” è un celebre Singspiel di Mozart. Quali sono le sue particolarità? Perché è stato scelto come punto di partenza di questo spettacolo?
“Il flauto magico” è un’opera immensa, un Singspiel che racchiude parti recitate e cantate, un’opera fiabesca scritta per un pubblico popolare. Metterla in scena è stato anche un sogno condiviso con la mia collega Anna Marcato che mi ha coadiuvato nel lavoro. Quando vidi “Il flauto magico”ne rimasi incantata e mi rimase nel cuore, la sua trama è complessa e i personaggi sono numerosi. È stata una gioia per me provare a portarlo in scena. Mi piaceva partire da un punto di vista altro, così ho deciso di rendere protagonisti i Papagheni di Mozart e con un gioco poetico far vivere i loro pensieri. È stato bello lavorare con un trio che funziona molto bene, che è molto generoso; non è facile trovare musicisti che si mettono in gioco così tanto con la comicità. E’ uno spettacolo che si muove su un leggero confine tra ironia e grazia. Il nostro motto è “ Pioveranno piume dal cielo”.

Cosa racconta lo spettacolo “Papagheno, Papaghena”?
I tre pappagallini sono rinchiusi in una gabbia immaginaria, realizzata solo con suono e luce, e ripetono il loro battibeccare che diventa creazione di partiture. Sono stati loro a ispirare Mozart, o Mozart a ispirare loro?  Lo spettacolo vuole essere anche una riflessione sull’atto creativo, sulla pulsione generatrice di ogni artista.  La trama viene riassunta da uno dei Papagheni in un grammelot virtuosistico usando diverse lingue (tedesco, francese, italiano), mentre la relazione fra i tre protagonisti diventa innesco di gag e continui ribaltamenti di ruolo. Nicanor Cancellieri è il papagheno eccentrico, esuberante, istrione; Irene Geninatti è la Papaghena che racchiude dolcezza, delicatezza, amore ma anche una sonora determinazione, e infine la papaghena più poetica interpretata da Franca Pampaloni che rappresenta l’ingenuità della purezza.

Nell’opera originale Papagheno è il servitore della Regina della Notte. Anche lei avrà un ruolo sulla scena?
Nell’eterno dibattito della composizione tra aria di Tamino o aria di Pamina la Papaghena propone la Regina della Notte, descrivendo  un personaggio forte, in cui si identifica per qualche momento e canta la celebre aria “Der Hölle Rache” – che verrà eseguita da Irene Geninatti in un numero fisico molto complesso, in movimento continuo, sicuramente in modo sorprendente e inedito.

Colpisce che l’opera originale sia stata scritta da Mozart poco prima di morire a 35 anni.
“Il flauto magico” è considerato il testamento spirituale di Mozart, un testamento che racchiude in sé una gioia che per me è commovente: un testamento che è un inno alla vita. Ogni replica condividiamo questa nostra creazione sperando che il pubblico possa condividere con noi questo sentimento, tornando ad essere un po’ più lievi come il volo di una piuma.

“Papagheno, Papaghena. I pappagalli di Mozart” andrà in scena il 03.09 alle 21:00 presso il Boschetto del Parco Ciani, nel contesto della stagione estiva.
Maggiori informazioni: luganoeventi.ch

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