Faccia a faccia con Ernst Scheidegger

Dal 18 febbraio al 21 luglio presso la sede LAC del MASI è allestita “Faccia a faccia”, esposizione dedicata al fotografo Ernst Scheidegger. Fotoreporter e collaboratore dell’agenzia Magnum prima, frequentatore della scena artistica d’avanguardia parigina poi, Scheidegger ritrasse numerosi protagonisti dell’arte del XX secolo, come Alberto Giacometti, Salvador Dalí, Joan Miró, Max Ernst, Marc Chagall.
16 Febbraio 2024
di Silvia Onorato
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Ernst Scheidegger, Salvador Dalí nel suo atelier a Portlligat, ca. 1955 © Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, Zürich
Ernst Scheidegger, Salvador Dalí nel suo atelier a Portlligat, ca. 1955 © Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, Zürich

Oltre che dagli artisti, il mondo dell’arte è abitato anche da curatori, galleristi, critici d’arte – uomini e donne che lavorano a stretto contatto con gli artisti; uno di loro fu Ernst Scheidegger (Rorschach, 1923 – Zurigo, 2016). Personalità dalla carriera prolifica e multidisciplinare, Scheidegger fu dapprima fotografo e fotoreporter, poi videomaker, grafico e designer, pittore, curatore di mostre, gallerista, nonché fondatore della casa editrice Scheidegger & Spiess. Sin dall’inizio la sua carriera contò collaborazioni con importanti artisti: fu assistente di Werner Bischof a Parigi, grazie al quale entrò in contatto con la celebre agenzia fotografica Magnum. Dopo l’improvvisa morte del maestro e di Robert Capa nel 1954, mentre era alla ricerca di un nuovo ruolo Scheidegger venne chiamato da Max Bill a UIm per lavorare alla Hochschule für Gestaltung, la nuova Bauhaus dove la fotografia venne inquadrata in un orizzonte artistico più ampio.
In occasione del centenario della sua nascita, il direttore del MASI Tobia Bezzola e Taisse Grandi Venturi hanno curato una esposizione che mette l’accento sulla carriera di fotografo di Scheidegge. La mostra, realizzata in collaborazione con il Kunsthaus Zürich, la Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv e la Fondation Alberto et Annette Giacometti, ripercorre la sua produzione fotografica attraverso oltre cento immagini divise in due nuclei: un’ampia scelta di scatti giovanili inediti del decennio 1945 – 1955, e una selezione di celebri ritratti d’artista, realizzati su commissione dalla metà degli anni Cinquanta; a cerniera, uno spazio dedicato allo speciale sodalizio con Alberto Giacometti.

Ernst Scheidegger. Partita di hockey su un lago ghiacciato, primi anni Sessanta © Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, Zürich
Ernst Scheidegger. Partita di hockey su un lago ghiacciato, primi anni Sessanta © Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, Zürich

Il primo nucleo di immagini in esposizione è composto da una selezione di scatti privati e fino a ora inediti, realizzati in diversi paesi d’Europa tra un viaggio di reportage e l’altro. Le immagini, in bianco e nero e scattate con una macchina Rolleiflex, testimoniano da un lato la ricerca di una propria cifra stilistica, dall’altro un emergente interesse per l’essere umano. Scheidegger mostra una umanità appena uscita dal secondo conflitto mondiale – sofferente e al tempo stesso con una rinnovata voglia di vivere. Quelle scelte da Scheidegger sono scene di vita urbana: persone in conversazione, accanto a palazzi e insegne luminose delle grandi città, intente a giocare a sport di squadra, a divertirsi al circo o alle giostre. Tra i soggetti ricorrenti vi sono i bambini del Dopoguerra, ritratti nei vicoli delle città di tutta Europa, ma anche nel cortile di un carcere minorile o nella serenità rurale della Val Verzasca.
Il secondo nucleo di immagini in esposizione è un faccia a faccia tra Scheidegger e i protagonisti e le protagoniste dell’arte del Novecento. Frequentatore della scena artistica parigina, Scheidegger entrò in contatto con esponenti delle avanguardie storiche e del surrealismo, del gruppo Abstraction-Création, dei concretisti zurighesi. Fu in questo contesto che Scheidegger realizzò ritratti fotografici di Max Bill, Cuno Amiet, Hans Arp, Marc Chagall, Eduardo Chillida, Salvador Dalí, Max Ernst, Alberto Giacometti, Fritz Glarner, Oskar Kokoschka, František Kupka, Henri Laurens, Le Corbusier, Fernand Léger, Verena Loewnsberg, Richard Paul Lohse, Marino Marini, Joan Miró, Henry Moore, Ernst Morgenthaler, Germaine Richier, Sophie Taeuber-Arp, Georges Vantongerloo. I ritratti fotografici di Scheidegger, commissionati da riviste d’arte o per progetti editoriali, mostrano gli artisti e le artiste al lavoro nel loro ambiente, al cavalletto o al tavolo da disegno; artisti e artiste che sono presenti nelle sale del LAC anche attraverso le loro opere, come “Au-dessus de Paris” di Chagall, “Autoritratto con moglie” di Cuno Amiet, “La torre” di Salvador Dalì, “Arbalète – Londres” di Le Corbusier. 

Ernst Scheidegger, Hans Arp nel suo atelier di Meudon, Parigi, ca. 1956 © Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, Zürich; 2024, ProLitteris, Zurich
Ernst Scheidegger, Hans Arp nel suo atelier di Meudon, Parigi, ca. 1956 © Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, Zürich; 2024, ProLitteris, Zurich

A collegare le due sezioni dell’esposizione è uno spazio dedicato al sodalizio di Scheidegger con Alberto Giacometti, iniziato nel 1943 durante il servizio militare del fotografo a Maloja, proseguito a Parigi negli anni ’50 e ’60, e conclusosi alla morte di Giacometti nel 1966. L’artista grigionese fu il modello più ricorrente di Scheidegger: gli scatti catturano momenti privati da prospettive insolite in Engadina e nell’atelier di Giacometti a Montparnasse; in esposizione vi è anche un raro ritratto frontale di Giacometti, poi utilizzato sulla banconota da 100 Franchi. Giacometti fu anche il protagonista di un cortometraggio documentario girato da Scheidegger in collaborazione con Peter Münger tra il 1964 e il 1966, proiettato nella prima sala della mostra. Proprio di Giacometti è uno dei ritratti con cui ci troviamo, infine, faccia a faccia con Scheidegger stesso.   

“Faccia a faccia” è dal 18.02 al 21.07 al MASI, sede LAC. L’inaugurazione è sabato 17.02 alle 18:00.
Maggiori informazioni: masilugano.ch

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