I paesaggi di identità di Yang Xiaojian

La tradizione della calligrafia cinese incontra la modernità dell’astrazione nella pittura contemplativa nell’esposizione “Landscapes of Identity”, allestita dal 28 marzo al 9 giugno al MUSEC per il ciclo Global Aesthetics.
12 Aprile 2024
di Redazione Lugano Eventi
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Yang Xiaojian, "The US Mexico Border", 2021, Inchiostro e acqua su carta di riso ©Yang Xiaojian
Yang Xiaojian, “The US Mexico Border”, 2021, Inchiostro e acqua su carta di riso ©Yang Xiaojian

Nato per esplorare le forme e i linguaggi della creatività contemporanea, il ciclo Global Aesthetics del MUSEC presenta un nuovo progetto, intitolato “Landscapes of Identity”: una selezione di 156 opere su carta di riso dipinte a inchiostro e acqua, con talvolta l’aggiunta di colori acrilici, tutte realizzate tra il 2004 e il 2021 dall’artista cinese Yang Xiaojian.
Originario di Taiyuan, nella provincia dello Shanxi, Yang Xiaojian sin dall’infanzia si appassiona alla calligrafia tradizionale cinese. La sua carriera nel campo della calligrafia si consolida con la vittoria di un concorso ed è arricchita dalla frequentazione di maestri calligrafi, nonché dallo studio dei modelli tradizionali e dalla pratica. Dopo la morte del padre nel 1998, Yang Xiaojian viaggia in Asia e in Europa dando avvio a un percorso di ricerca di una nuova identità artistica. Durante i suoi viaggi l’artista raccoglie nuove idee e ispirazioni, interessandosi specialmente ai grandi esponenti della pittura moderna occidentale. Nel suo studio di Shanghai, presso il parco creativo Spazio M50, Yang Xiaojian elabora uno stile di pittura astratto, dai contrasti netti, che pur utilizzando tecniche e strumenti della calligrafia tradizionale, si discosta dalla sensibilità prevalente in Cina. Partecipa a numerose mostre collettive di calligrafia e di arte contemporanea in Asia e in Europa; la mostra al MUSEC è la sua seconda personale in Svizzera, dopo quella organizzata nel 2013 a Massagno.

Yang Xiaojian, "Landscape", 2012, Inchiostro e acqua su carta di riso ©Yang Xiaojian
Yang Xiaojian, “Landscape”, 2012, Inchiostro e acqua su carta di riso ©Yang Xiaojian

L’esposizione, curata da Giancarlo Ermotti e da Massimiliano Vitali, presenta una selezione di opere che testimoniano l’itinerario dell’artista dalla calligrafia tradizionale all’astrazione. Punto di partenza di ogni opera è la contemplazione della natura e degli eventi del mondo, che vengono condensati ed elaborati nell’interiorità. L’abilità gestuale dell’artista restituisce sulla carta di riso non più le strutture dei caratteri cinesi, bensì paesaggi interiori, radiografie di stati d’animo che esistono solo in relazione con il mondo; le opere divengono quindi specchi e frammenti di identità dell’artista e di quello che l’artista incontra nella sua vita. Il percorso espositivo invita a un viaggio meditativo in cui intravedere è più importante che vedere, in cui le opere progressivamente si restringono in dimensioni e aumentano in numero. Punto di arrivo sono 68 piccoli fogli che si offrono come specchi in cui scorgere la storia di un uomo e di un artista che ha trovato nell’arte la forma di espressione di sé.

“Yang Xiaojian. Landscapes of Identity” è dal 28.03 al 09.06 al MUSEC.  
Maggiori informazioni: musec.ch

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