Il Premio Artista Bally dell’Anno all’opera di Gabriella Maria Müller

L’opera di Gabriela Maria Müller, vincitrice della dodicesima edizione del Premio Artista Bally dell’Anno, indetto dalla Fondazione Bally per la Cultura, esposta al MASI di Lugano. La Fondazione Bally e il Museo d’arte della Svizzera italiana le dedicano una mostra, Anima naturae, nella sede di Palazzo Reali dal 25 settembre 2020.
25 Settembre 2020
di Redazione LuganoEventi
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Premio Artista Bally 2019

La premiazione ufficiale dell’Artista Bally dell’Anno 2019 ha avuto luogo il 24 settembre 2020 presso il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) sede del LAC. Gabriela Maria Müller, è stata insignita del Premio Artista Bally 2019 per l’alta qualità e la significativa aderenza al tema “Sulla natura del mondo” dell’opera presentata, Coeurs sacrés. L’opera, realizzata tra il 2018 e il 2019, racchiude i più rappresentativi elementi dell’intera produzione dell’artista ed è composta da una grande spirale formata da migliaia di semi di un unico olmo fissati su un voile, successivamente avvolta in un velo intelaiato su legno e posta entro una struttura quadrilatera di metallo.

Dal 25 settembre al MASI, sede di Palazzo Reali, è possibile visitare la mostra Anima naturae dedicata all’artista. L’esposizione, realizzata grazie all’accordo tra la Fondazione e il MASI di Lugano e progettata con l’artista, comprende Coeurs sacrés e una selezione di lavori realizzati tra il 2007 e il 2020. Protagonista è la natura, indagata in ogni suo particolare, in un allestimento che pone in relazione tra loro le opere create attraverso un lento e silente lavoro manuale. Nelle opere che saranno esposte è possibile percepire la vibrazione degli stati d’animo dell’artista e cogliere passaggi del suo percorso interiore, intimamente legato alla sacralità della natura. In Coeurs sacrés l’artista esprime l’amore per la natura, l’unione tra il micro e il macrocosmo, tra il visibile e l’invisibile, tra il materiale e l’immateriale, attraverso una simbologia stratificata. I semi, fragili e preziosi, rappresentano potenti nuclei narrativi e generativi; la spirale, emblema di infinito e di perfezione, richiama all’armonia e ai cicli vitali; il velo, è un invito alla scoperta dei misteri dell’inviolabile mondo della natura; il quadrato, simboleggia la dimensione concettuale della soglia, oltre la quale ritrovare lo stupore e, al contempo, esperire il limite umano davanti all’immensità del creato.

Maggiori informazioni sulla mostra

www.fondazionebally.ch

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