“La parola prima della parola” – Intervista a Marko Miladinovic

Il 2 e il 3 febbraio allo Studio FOCE si celebrano i 10 anni di attività di Ticino Poetry Slam: due giorni di festa della poesia, dalla parola declamata alla poesia sonora, a DJ set sperimentali, performance, happening e concerti. Incontriamo Marko Miladinovic, poeta e curatore di Ticino Poetry Slam, per scoprire i dettagli del programma.
30 Gennaio 2024
di Silvia Onorato
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Ticino Poetry Slam

Ticino Poetry Slam celebra allo Studio FOCE 10 anni di attività. Come sei venuto a conoscenza del formato Poetry Slam?
Il primo Poetry Slam fu presentato a Roma da Lello Voce nel 2001, seguito da “Poeti in Lizza” (Torino 2008) e la Scighera (Milano 2013). Mentre in Ticino il primo evento è stato organizzato da Espérance ACTI, associazione umanitaria di Chiasso, dove mi invitarono quasi per caso e, come spesso accade, la fortuna del novizio volle che lo vinsi. In quella occasione conobbi Simone Savogin, allora presentatore della serata, e con lui andammo successivamente a un altro slam (e poi un altro ancora e ancora…), quello di Vimercate, dove ho conosciuto i principali (proto)slammer che stavano per dare avvio alla LIPS – Lega Italiana Poetry Slam (Trieste 2013). Ho quindi scoperto un modo diverso di fare poesia, che ha reso possibile arrivare alla mia “stand-up poetry”, che chiamo anche P.O.P., cioè “Poesia Orale e Prestante” o, in parole semplici, stare in piedi e declamare i propri versi senza ausilio di dispositivi musicali. È stata come una gavetta, ho acquisito maggior fiducia in questa pratica, arrivando a creare un pubblico e ad ampliare il format in tutto il Ticino e la Svizzera italiana fino al Grigioni italiano.

Quali sono i traguardi più belli? Quali le collaborazioni che sono nate in questi anni?
Grazie al format del Poetry Slam e la sua proliferazione in tutte le regioni italiane (v. LIPS) si è creata una rete di amicizie che mi ha portato a viaggiare e poter presentare le mie performance poetiche, così come la mia opera prima “L’umanità gentile” (Miraggi Ed., Torino 2017), in tutta la Penisola e in Europa. Uno dei traguardi più belli è proprio questo: se dieci anni fa il poetry slam era una novità quasi assoluta per il pubblico ticinese, oggi posso dire che è entrato nei cuori delle persone ed è stato capace di  vivacizzare il pubblico della poesia e la stessa scena culturale regionale.

Marco Jaggli
Marco Jaggli

Il programma dei festeggiamenti si svolgerà in due giorni, cosa prevede? Chi saranno gli ospiti?
Venerdì 2 febbraio avremo un primo Poetry Slam con diversi volti noti della scena formatasi in Ticino, poetesse e poeti che sono cresciuti insieme o si sono uniti al collettivo strada facendo. Gli stacchetti musicali saranno curati come sempre da Flavio Calaon che, eccezionalmente, dirigerà un quartetto di fiati creato all’occasione con composizioni originali. Chiuderà la serata il DJ set di Gianmaria Zanda, in arte Bon Voyage!, che è anche stato anche il primo stacchiere musicale nel lontano 2014!  Sabato 3 febbraio inizierà con una matinée di poesia dalle 11.00 alle 13.00. Ospite il poeta genovese Filippo Balestra: proporrà una performance/atto di scrittura spontanea dal vivo intitolata “Esistere non basta”. Seguirà da Losanna il pazzesco duo di canto sperimentale “Mouche à Merde”, le cui voci, di Emmanuelle Bonnet e Matteo Simonin, avrebbero fatto da perfetta colonna sonora alla deriva dei continenti (vorrei suggerire il riascolto di Meredith Monk per prepararsi a questo concerto). Chiuderà la matinée la performance della poetessa, danzatrice e performer anconetana Francesca Gironi, intitolata “GPTƏ” – in dialogo con l’intelligenza artificiale addestrata con i testi della letteratura femminista. La sera, a partire dalle 18:00, avremo una Maratona minima di poesia ticinese: in due ore e mezza si alterneranno poeti e poete ticinesi nati tra il 1949 e il 2002 – a differenza dello Slam, in questo contesto avremo ospiti autori “standard”, ovvero pubblicati, antologizzati e con una critica letteraria. Posso già annunciarvi in ordine sparso i loro nomi: Maria Rosarno, Mercure Martini, Ottavia Bulloni, Marco Falchetti, Gilberto Isella, Massimo Gezzi, Fabio Jermini, Antonio Rossi, Stella N’djoku, Rodolfo Ceré, Andrea Moser, Laura di Corcia, Francesca Fretta, Liliane Tami, Francesco Luisi, Alessandro Mariani. Dopo una breve pausa inizierà alle 21.00 il secondo Poetry Slam: protagonisti questa volta i più amati slammer italiani che in questi ultimi anni si sono fatti conoscere in Ticino – tra i quali, l’unica persona al mondo che sta completando un dottorato proprio sul Poetry Slam: Eleonora Fisco. Seguirà il concerto del duo trentino ILPALESECHEAMO, nuovissima formazione nell’ambito della spokenmusic e trap italiana, in una commistione di generi e atmosfere che canta dell’educazione sentimentale e della degenerazione politico-sociale, storico-economica degli ultimi 30 anni. In chiusura, il poeta Luigi Socci, direttore del festival La Punta della Lingua, in veste di DJ-cerimoniere darà inizio a un Eletric Poetry Party nel quale mescolerà le voci delle più celebri poete e poeti del ‘900 con la musica elettronica.

Da sempre il Poetry Slam ha un legame con la musica. Come mai?
Una delle regole del Poetry Slam è che il poeta deve declamare i suoi versi soltanto con la sua voce, ovvero deve cercare in sé stesso quella musa-musicalità – per questo mi piace definirla Poesia Orale Prestante. Non è qualcosa di ovvio; non è infatti detto che chi scriva bei versi riesca poi a leggerli altrettanto bene. Come diceva Carmelo Bene in una battuta: “se leggi qualcosa di mio e lo leggi bene resta mio; se lo leggi male te lo tieni!”. Va dato quindi ascolto al suono della parola; la musicalità che viene prima della parola stessa, la parola prima della parola.

Maggiori informazioni: foce.ch

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