L’artista Luca Pignatelli (Milano, 1962), figlio della psicologa Carla Autelli e del pittore e scultore Ercole Pignatelli, si forma in architettura al Politecnico di Milano. Sin dal 1987 conduce una riflessione sulla sedimentazione e sul dialogo tra le diverse epoche, registrando con le sue opere in serie un catalogo della civiltà occidentale giunta al suo tramonto. Luoghi privilegiati della sua ricerca sono fabbriche, arsenali militari e depositi delle città portuali, che si integrano a templi, cattedrali e monumenti che hanno definito il paesaggio antropico della storia europea. Sin dagli anni ’90 Pignatelli usa come supporto materiali che hanno esaurito la loro precedente destinazione d’uso, come le tele di canapa dei convogli ferroviari, carte assemblate, tessuti e vecchie tavole di legno. Da dieci anni a questa parte il viaggio di Pignatelli lungo il tramonto dell’occidente è approdato all’astratto; ed è sull’astratto che Pignatelli dialoga insieme al curatore e direttore del MUSEC Francesco Paolo Campione in un progetto che è durato due anni e che ha programmaticamente messo al primo posto non l’opera, bensì l’incontro con l’artista – la sua storia di vita, il suo mondo interiore, il suo rapporto con lo spazio culturale. Il progetto trova espressione oltreché nell’esposizione al MUSEC e nel doppio catalogo, in un libro d’artista intitolato “Genesi e astratto”, in tiratura limitata e corredato da un frammento di un’opera di Pignatelli e dalla conversazione tra l’artista e Campione.
Nell’esposizione temporanea convergono le prospettive etnografica, psicologica e antropologica esplorate nel progetto. Ogni sala permette di accedere a una camera dell’universo interiore di Pignatelli attraverso le sue opere, ma anche le sue parole e gli oggetti del suo studio. Le 49 opere presentate sono tele di grandi dimensioni ricavate da teloni ferroviari dismessi, giuntati, cuciti, forati, bruciati, dipinti e lavorati con inserti di diversa natura. La lettura delle opere poste in ogni sala è orientata da concetti-guida della ricerca di Pignatelli, in un itinerario a spirale che parte da “persona”, ricompone le fratture e arriva all’ “origine”, da dove si innesca nuovamente tornando al principio. Al contempo, la lettura delle opere rimane libera: se da un lato le opere nascondono in sé archetipi universali che possono essere riconosciuti da tutti gli esseri umani, dall’altro i significati che vi si possono attribuire sono indeterminati, come ad alludere che il punto di arrivo della ricerca è un non luogo meditativo. Infine, l’allestimento permette di apprezzare la dimensione antropologica e il contesto sociale in cui Pignatelli realizza le sue opere grazie alla presenza di sedute, libri, cocci, cordame, tele piegate, tavole, pennelli. Ad accompagnare la visita, brani musicali del compositore americano David Lang.
“Luca Pignatelli. Astratto” è dal 28.10.2023 al 14.05.2024 al MUSEC.
Maggiori informazioni: musec.ch