“Tutti insieme isolati” – Intervista a René Fourés

“Questo tempo freddo e oscuro” è uno spettacolo delle compagnie Lagotina di Lugano e Fourés-Rougier di Bellinzona che verrà presentato dal 24 al 26 febbraio al Teatro Foce nel contesto della rassegna Home. Ne parliamo con René Fourés.
14 Febbraio 2023
di Silvia Onorato
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La pièce teatrale “Questo tempo freddo e oscuro” nasce grazie all’unione di due compagnie Lagotina di Lugano e Fourés-Rougier di Bellinzona. Sulla scena un meccanismo ipnotico, con una situazione al limite del possibile, nella quale sono mostrati i fantasmi e i lati oscuri dei personaggi, che prediligono un’esistenza marginale nella follia piuttosto che affrontare l’insensatezza della vita. Imprigionati nelle loro dinamiche, o forse in una malsana emarginazione, una coppia di fratelli dà voce alla loro interminabile dinamica familiare.
Sul palco, Valentina Barri, Ivano Torre e René Fourés, che ha anche curato regia e sceneggiatura dello spettacolo.

Com’è nato lo spettacolo?
Lo spettacolo è nato dalla necessità di trovare una metafora per la situazione vissuta negli ultimi due anni, scatenata dalla pandemia, ovvero l’isolamento e l’autoisolamento. I due protagonisti sono in una situazione di totale solitudine, in cui l’interazione con l’altro diventa molto problematica.  

Il testo è ispirato da un testo sperimentale di Tennessee Williams, “Out Cry”, scritto quando l’autore stava per avere un crollo mentale. Come si riflette questo nei personaggi?
La sceneggiatura prende ispirazione dalla situazione evocata nel testo di Tennessee Williams: due personaggi rinchiusi in una sala teatrale. La loro interazione in realtà non so quanto riprenda il testo originale. Quello che è certo è che i due personaggi che ho creato, rinchiusi, sono in uno stato mentale delicato.

Chi sono i due protagonisti?
Sono un fratello e una sorella, cresciuti in un ambiente familiare opprimente. Il padre infatti era una figura dominante, e la madre ne subiva la prepotenza. Ciò ha innescato conseguenze che si sono ripercosse sui due figli. Il maschio è riuscito a completare una formazione in lettere divenendo scrittore teatrale, mentre la figlia ha frequentato una scuola di teatro ed è attrice.

Oltre a due attori in scena c’è anche la musica. Come si colloca nel dramma?
Sì, oltre a Valentina Barri ed io – che interpretiamo i due fratelli – Ivano Torre si occupa degli effetti sonori e riveste una parte attoriale, di cui però non posso svelare la natura.

Si esce dal tempo freddo e oscuro?

Non posso rivelare neanche questo. Quello che oserei dire è che il nostro spettacolo incarna il desiderio delle due compagnie di mostrare quello che stiamo vivendo in questo particolare momento storico. Il nostro intento non è quello di dare una soluzione al pubblico, sarebbe supponente. Sarà quindi compito dello spettatore riconoscersi o meno in quello che ha visto, e agire o reagire di conseguenza.

“Questo tempo freddo e oscuro” è in scena al Teatro Foce dal 24 al 26.02 nel contesto della rassegna Home.
Maggiori informazioni: foce.ch

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