2a edizione di Lugano Dance Project

Dall’11 al 16 giugno il Ticino ospita Lugano Dance Project, festival biennale di danza contemporanea che, in occasione della sua seconda edizione, sceglie di indagare il binomio corpo e architettura. In programma, cinque produzioni di coreografi locali e internazionali, performance site-specifici in luoghi del territorio significativi per l’architettura, oltre a incontri, proiezioni, workshop e Tanzfaktor, serata che omaggia la danza svizzera emergente.
10 Aprile 2024
di Silvia Onorato
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Glory, "Not Where, but Who"
Glory, “Not Where, but Who”

Lugano Dance Project è il progetto biennale che il LAC dedica alla danza contemporanea. Nato nel 2022 per iniziativa del direttore generale Michel Gagnon e del direttore artistico delle Arti Performative Carmelo Rifici, il progetto intende rendere Lugano e il Ticino un punto di riferimento per la produzione di danza contemporanea a livello internazionale, attraverso la produzione di nuove opere di coreografe e coreografi, ma anche la creazione di una rete di relazioni con operatori della danza e realtà del territorio. In particolare, sono stati promossi legami con realtà attive nel campo dell’educazione: il progetto gode del sostegno di KHR Family Fund McNeely, fondazione americana dedicata al mondo delle arti e dell’educazione e di collaborazioni con Franklin University Switzerland, l’Accademia di architettura dell’USI, e il Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive.
La seconda edizione, curata da Lorenzo Conti, prevede cinque nuove produzioni realizzate da coreografe e coreografi provenienti da Belgio, Grecia, Svizzera, Italia e Canada, oltre a un ricco programma di eventi collaterali. Il filo conduttore delle performance proposte è “corpo e architettura”, tema che ha favorito un’estensione geografica da Lugano a diversi luoghi del cantone significativi dal punto di vista architettonico. Luoghi delle performance saranno infatti anche la Villa Heleneum e l’Asilo Ciani di Lugano, il Teatro San Materno di Ascona e la Chiesa Santa Maria degli Angeli sul Monte Tamaro, oltre ai consueti spazi teatrali.

Cindy Van Acker, "Quiet Light", Foto: Sandra Piretti
Cindy Van Acker, “Quiet Light”, Foto: Sandra Piretti

Le cinque produzioni verranno messe in scena dal 13 al 16 giugno, inaugurate da “Quiet Light” di Cindy Van Acker, coreografa belga di fama internazionale attiva in Svizzera, vincitrice del Gran Premio delle Arti Sceniche/Anello Hans Reinhart 2023. Due performer in uno spazio vuoto rivela il teatro nella sua essenzialità (13.06, 21:00, Sala Teatro LAC).
Il coreografo greco Christos Papadopoulos interpreterà insieme a Georgios Kotstifakis “Landless”, un assolo che analizza il corpo inteso come territorio sconosciuto (14.06, 21:00, Teatro FOCE). “Cosmorama” del coreografo italiano Nicola Galli propone una suggestiva esperienza di danza in natura: una performance site-specific ispirata alla relazione tra danza e paesaggio del Monte Tamaro, presso la Cappella di Santa Maria degli Angeli disegnata dall’architetto Mario Botta (15.06, 10:00, Cappella di Santa Maria degli Angeli, Monte Tamaro).
La coreografa e documentalista canadese Rhodnie Désir porterà al LAC “Symphonies de coeurs”, frutto di un periodo di studio che l’artista ha realizzato realizzato in due istituzioni specializzate in salute cardiaca – l’Istituto Cardiocentro del Ticino e il Montreal Heart Institute. Il lavoro di Désir propone una tempesta di corpi, composizioni sonore e installazioni visive (15.06, 21:00, Sala Teatro LAC). Quinta produzione è “Released” del coreografo greco-svizzero Ioannis Mandafounis, creata ispirandosi all’architettura Bauhaus del Teatro San Materno di Ascona. Insieme ai ballerini della Dresden Frankfurt Dance Company Mandafounis realizzerà un percorso che si sviluppa tra spazi interni, raccolti e silenziosi, ed esterni, che riflettono i suoni della città (16.06, 11:00, Teatro San Materno).
Numerosi sono gli eventi collaterali in programma, iniziando dall’anteprima con Tanzfaktor, il progetto biennale di Reso (Rete Danza Svizzera) che porterà al Palazzo dei Congressi cinque brevi pezzi coreografici selezionati da una giuria di esperti, una occasione di presentare le produzioni svizzere al grande pubblico (11.06, 21:00, Palazzo dei Congressi).

Cie Nous et Moi "Contraste", Foto: Muriel Rieben
Cie Nous et Moi “Contraste”, Foto: Muriel Rieben


In programma vi sono altre quattro performance site specific in diversi luoghi del cantone. La performance “MOBILE HOMES – Album degli abitanti del Nuovo Mondo” è esito di un lavoro multidisciplinare sulla corporeità e l’abitare; una collaborazione tra Michele Di Stefano, Leone d’argento alla Biennale Danza 2014, e l’architetto Riccardo Blumer, docente e già direttore dell’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio (12.06, 14:30; 13.06, 14:30 e 16:00, ex orologeria Diantus Watch di Castel San Pietro). La Compagnia Tiziana Arnaboldi presenterà “Autour du corps – Omaggio al Bauhaus”, lavoro che ricerca una forza di rinnovamento attraverso l’esplorazione di nuove visioni sul corpo e lo spazio (13.06, 17:30, Asilo Ciani). L’artista e coreografa Maria Hassabi porta un assolo intitolato “White Out”: una esibizione su una panchina bianca in stile museale con torsioni e flessioni (15.06, 16:00, Hall del LAC), mentre  “Atmosferologia – Veduta > Lugano” è un progetto di mk dedicato alle città e alla visione prospettica del paesaggio urbano, dove il pubblico segue la performance in cuffia affacciandosi alla vetrata della Sala 1 del LAC (15.06, 18:15 e 19:45 in inglese, 19:00 e 20:15 in italiano),
Oltre ai consueti workshop rivolti ai professionisti della danza, vi saranno occasioni di incontro con danzatori e coreografi anche per il vasto pubblico. Marc Brew, danzatore e coreografo con disabilità di fama internazionale, condurrà un seminario tra il 10 e il 12 giugno ispirandosi dal tema di danza, architettura e accessibilità invitando i partecipanti a scoprire la bellezza della differenza; l’esito del seminario verrà presentato il 12 giugno alle 17:30 all’Asilo Ciani. Maria Hassabi presenterà l’esito del workshop per professionisti a Villa Heleneum, sede della Fondazione Bally (14.06, 16:00, Villa Heleneum). Dialoghi e tavole rotonde tra artisti, esperti e studiosi di diversi ambiti sul ruolo della danza, dell’arte e della cultura nel nostro tempo. Lugano Dance Project sarà inoltre attraversato da sette dialoghi suggeriti dal tema danza e architettura: artisti ospiti del festival dialogheranno con architetti ed esperti di danza creando affondi sui temi suggeriti dagli spettacoli. Emanuel Rosenberg, Pol Esteve Castelló, Riccardo Blumer, Maddalena Giovannelli, Francesca Serrazanetti e Tiziana Conte dialogheranno con i protagonisti del festival in incontri moderati da Katja Vaghi e Ariadne Mikou.
Completano il programma due proiezioni: “Dancing Free”, lungometraggio di Elettra Fiumi che ha documentato la prima edizione di Lugano Dance Project (29.04, 18:00, LAC Sala 4), e due cortometraggi dell’acclamato coreografo canadese Édouard Lock, “Amelia” ed “ÉCHO” (12.06, 19:30, Cinema Iride).

Lugano Dance Project è dall’11 al 16 giugno a Lugano e in diversi luoghi del Ticino.
Maggiori informazioni: luganolac.ch

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