Una nuova stagione di sogni al LAC

Il 4 settembre riprende la stagione del LAC, intitolata “Il libro dei sogni”: 70 spettacoli per un cartellone variegato tra opera lirica, teatro, danza, musica e musical, festival, conferenze e laboratori. Sulla scena il fascino dell’onirico, ma anche approfondimenti storici, grandi nomi del teatro e omaggi.
15 Giugno 2023
di Redazione Lugano Eventi
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"Bianco su Bianco" © Viviana Cangialosi - Compagnia Finzi Pasca
“Bianco su Bianco” © Viviana Cangialosi – Compagnia Finzi Pasca

La nuova stagione del LAC è un libro dei sogni tutto da leggere: nelle parole del direttore artistico Carmelo Rifici, la programmazione offre spettacoli che mostrano al pubblico due grandi possibilità dell’arte teatrale; da una parte aprire squarci sul mistero, attraverso letterature e performance surreali, comiche, grottesche, di genere, stupefacenti e sovversive; dall’altra essere una lente verso il reale, un occhio sulla storia, soprattutto sulla grande storia che dal Settecento francese porta, attraverso guerre e totalitarismi, verso la speranza della democrazia. Prosegue inoltre il percorso di crescita del LAC quale centro produzione grazie a nuove collaborazioni internazionali e con il territorio.
La grande apertura è affidata alla nuova produzione dell’opera lirica “Anna Bolena” di Gaetano Donizetti, co-prodotta con Associazione “I Barocchisti”, RSI Radiotelevisione svizzera, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena (04, 06, 08, 10.09, Sala Teatro).
Il filone tematico “Il libro dei sogni” si concentra sulla forza creativa del mondo onirico, luogo di genesi di forme di comunicazione inattese e di nuovi linguaggi che si contrappongono ai codici conformi e cristallizzati della contemporaneità dei social media. Gli spettacoli proposti evocano meccanismi tipici della narrazione onirica per ribaltare la realtà, come nella produzione del LAC della commedia di Georges Feydeau “La pulce nell’orecchio” firmata da Carmelo Rifici (07-08.11, Sala Teatro); altre volte vi si addentrano totalmente come nelle atmosfere alienate di “The City” di Martin Crimp, commedia nera, inquieta, kafkiana e incentrata sul potere del linguaggio portata in scena dal regista Jacopo Gassmann (20-21.02, Sala Teatro), e nell’abisso psicologico di “En Abyme” della regista Fabiana Iacozzilli, una co-produzione LAC intorno al tema dell’immersione in profondità senza fondo (22.10, Sala Teatro). Tratto dal racconto “Bartleby lo scrivano” di Hermann Melville, “Miss Bartleby. Non è tempo di essere” offre un varco verso la riflessione sulle convenzioni sociali, le scelte morali e le verità individuali (9-10.01, Sala Teatro). Si entra nella sfera dell’orrore con i “Nottuari”, lettura scenica del regista premio Ubu Fabio Condemi, una raccolta di racconti notturni all’insegna dell’horror e dell’insolito, restituendo lo stile e la prosa dello scrittore statunitense Thomas Ligotti (19-20.04, Sala Teatro), ma anche con “Una sinfonia dell’orrore – Nosferatu”, progetto musicale che Francesco Bossaglia e Fabrizio Rosso dedicano al cinema espressionista tedesco (09.04, Sala Teatro). La trasformazione, attivata dallo sguardo nello specchio, è l’elemento centrale di “Amor fugge restando (Loving Kills)”, opera prima di Anahì Traversi (24-26.11, Teatro Foce). Il collettivo di arti performative e visive Industria Indipendente firma testi e regia de “La mano sinistra”: un teatro/spazio del simbolico, sospeso tra realtà e finzione, tra tecnica e immaginazione, che chiede di guardare, sentire e riverberare (16.05, Sala Teatro). Completa il filone tematico “Il libro dei sogni” la performance multimediale “Forma sonata” di Daniele Spanò, videoarte e lirica che dialogano tra loro riflettendo sul tema del cambiamento climatico, sociale e individuale (19-20.04, Teatrostudio).

"L'Angelo della Storia" © Sotterraneo
“L’Angelo della Storia” © Sotterraneo


Accompagna il filone tematico principale vi è una serie di spettacoli “Nell’occhio della storia”: se il sogno è uno specchio deformato in cui trovare linguaggi altrimenti inaccessibili, la realtà, nel suo racconto storico, si afferma quale necessità per riprendere gli avvenimenti del passato e renderli indelebili per immaginare il futuro. La storia torna dunque in scena, in un’epoca in cui le notizie e i fatti si susseguono a ritmo frenetico, favorendo l’alienazione. Nasce da qui il progetto “Ottantanove” di Compagnia Frosini/Timpano, che mette in relazione la storia alla contemporaneità, paragonando la crisi attuale con la Rivoluzione francese e con il 1989 (22.11, Teatro Foce). Parte invece da un racconto individuale lo spettacolo “De Gasperi: l’Europa brucia”, una nuova produzione scritta da Angela Dematté e diretta da Carmelo Rifici di cui è protagonista Paolo Pierobon, in cui emergono le luci e le ombre di Alcide De Gasperi (08-09.03, Sala Teatro). “Nell’occhio del labirinto” di Chicco Dossi racconta la ricerca di giustizia di Enzo Tortora, andando oltre la rievocazione storica per addentrarsi nella psicologia del condannato innocente (07.02, Teatro Foce). “Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto”, progetto di Kepler-452, parte da un fatto reale per instaurare un dialogo creativo tra un classico della letteratura filosofica ed economica e un gruppo di operai di una fabbrica occupata (06.03, Teatro Foce), mentre “L’Angelo della Storia”, spettacolo dell’anno per il Premio Ubu 2022, lavoro più recente del collettivo dispiega davanti alla platea una costellazione di fatti storici paradossali, uniti da un filo conduttore che è la Storia stessa (17.04, Teatro Foce). “La Ferocia” tratto dal romanzo di Nicola Lagioia, la compagnia VicoQuartoMazzini mette in scena il trionfo e la rovina dell’Occidente attraverso la storia di una famiglia (26-27.03, Sala Teatro).
Nel corso della stagione, il palcoscenico del LAC ospita alcuni dei più grandi interpreti della scena teatrale italiana. Si inizia con Antonio Latella che propone la più celebre delle opere di Goldoni, “La locandiera”, con una Mirandolina interpretata da Sonia Bergamasco, già Premio Ubu 2022 come miglior attrice (24-25.11, Sala Teatro). Massimo Popolizio affronta il dramma teatrale di Arthur Miller “Uno sguardo dal ponte” ambientato in una comunità di immigrati siciliani a Brooklyn e ispirato a un fatto di cronaca nera (14-15.11, Sala Teatro). Debutta nella regia di teatro di prosa Nanni Moretti con ”Diari d’amore”, un dittico composto da due commedie di Natalia Ginzburg, “Dialogo” e “Fragola e panna”, che aprono il sipario su intimità domestiche e svelano la fatuità di uomini e donne emotivamente e moralmente inetti, interpretati da Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Senesi (20-21.12, Sala Teatro). Torna al LAC Gabriele Lavia con la commedia goldoniana “Un curioso accidente” (12-13.01, Sala Teatro), mentre Paolo Rossi si confronta con l’opera di Luigi Pirandello “Da questa sera si recita a soggetto!”, emblema del teatro nel teatro (31.01 – 02.02, Sala Teatro). “Antonio e Cleopatra” di William Shakespeare viene portata in scena da Anna Della Rosa e Valter Malosti (20-21.03, Sala Teatro), mentre Umberto Orsini dà voce a Ivan Karamazov, protagonista controverso e tormentato dell’ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij “I fratelli Karamazov” (21-22.05, Sala Teatro).

"Le Memorie di Ivan Karamazov" © Fabrizio Sansoni
“Le Memorie di Ivan Karamazov” © Fabrizio Sansoni

Il LAC riserva un consueto ampio spazio alle creazioni di giovani registi e registe. Leonardo Lidi prosegue il suo percorso sul teatro di Anton Čechov confrontandosi con un grande classico del teatro moderno: “Zio Vanja” (9-10.12, Sala Teatro). “Personne, chroniques d’une jeunesse” di Ugo Fiore e Livia Rossi – spettacolo vincitore di Forever Young 2021/22 – è una favola nera che, attraverso parole, suoni e immagini, racconta di un’infanzia violata e dei suoi riverberi nell’età adulta (21.12, Teatro Foce), mentre “Vorrei una voce”, scritto e interpretato da Tindaro Granata, è uno spettacolo costruito attraverso le canzoni di Mina cantate in playback ed è nato dal percorso teatrale all’interno della sezione femminile della Casa Circondariale di Messina (11-14.01, Teatro Foce). Un affresco della giovinezza attuale viene dipinto con “Demoni”, ispirato all’omonimo romanzo di Dostoevskij, scritto dal pluripremiato drammaturgo Fabrizio Sinisi e diretto da Claudio Autelli (19-20.01, Sala Teatro). Il giovane regista romano Leonardo Manzan porta in scena “Cirano deve morire”, riscrittura per tre voci del “Cyrano di Bergerac” di Edmond Rostand: uno spettacolo-concerto con testi e musiche originali dal vivo che trasforma la poesia di fine Ottocento in potenti versi rap, con la direzione artistica di Antonio Latella (23-24.04, Sala Teatro). “R+G” di Stefano Cordella rilegge la tragedia shakespeariana “Romeo e Giulietta” attraverso un canto d’amore a due voci, elettrico, poetico, inquieto (15.05, Teatro Foce).
Grande protagonista della nuova stagione del LAC è anche la danza: fra tradizione e innovazione, la nuova stagione di danza riconferma il ruolo primario del LAC su scala nazionale e internazionale, come interlocutore privilegiato per compagini artistiche dal mondo e promotore di progetti ambiziosi, dispiegando in un unico palinsesto i grandi nomi del passato, gli ensemble stranieri, i protagonisti della scena svizzera e della coreografia più di ricerca. Ad aprire la stagione della danza è Les Ballets de Monte-Carlo con il classico “Romeo e Giulietta”, uno dei pilastri del repertorio di Jean-Christophe Maillot interpretato da un corpo di ballo di 50 elementi in scena sulle note più famose di Prokof’ev (21-22.11, Sala Teatro). A quarant’anni dall’opera iconica “Einstein on the Beach”, il regista Robert Wilson torna a collaborare con la leggendaria coreografa della post-modern dance americana Lucinda Childs con “Relative Calm”, spettacolo co-prodotto dal LAC: una macchina ipnotica di movimenti, suoni, luci ed immagini in doppia replica (13-14.12, Sala Teatro). Il coreografo israeliano Emanuel Gat e i suoi 14 danzatori portano in scena il pluripremiato “LOVETRAIN2020”, un’ode coreografica al suono e alle vibrazioni degli anni Ottanta, incarnati dalla musica del duo britannico Tears for Fears (04.02, Sala Teatro). La madre della danza africana contemporanea e Leone d’oro alla carriera alla Biennale del 2021 Germaine Acogny crea e interpreta “common ground[s]” insieme a Malou Airaudo, icona del Tanztheater Wuppertal; completa la serata una delle pietre miliari del repertorio di Pina Bausch, “La Sagra della Primavera”, per la prima volta interpretato da una compagnia di danzatori africani (28-29.02, Sala Teatro). Dal Brasile arriva l’energia vitale e dirompente del Balé da Cidade de São Paulo, una delle più importanti e longeve compagnie sudamericane, con un programma composto dai lavori di tre coreografi molto diversi tra loro: “Adastra” di Cayetano Soto, “Transe” di Clébio Oliveira e “Fôlego” di Rafaela Sahyoun (24.03, Sala Teatro). Il coreografo Sharon Fridman è ospite in prima nazionale con “Go Figure”, spettacolo intimo e delicato sulla diversità in cui il danzatore riconosce il funzionamento del proprio corpo e lo trasforma in un ponte per connettersi con l’altro (16.04, Sala Teatro). Nell’ambito del Festival Steps, è attesa la compagnia canadese di teatro-danza contemporanea Kidd Pivot con un nuovo lavoro creato dalla coreografa Crystal Pite e dall’attore Jonathon Young in cui è racchiuso tutto lo humour e l’ingegno creativo che contraddistinguono l’ensemble (28.04, Sala Teatro). Secondo appuntamento del festival sarà “Les Porte-Voix – Cabaret Ventriloque”, performance di Yasmine Hugonnet in cui la coreografa presenta un’affascinante ricerca tutta al femminile fondendo insieme danza, ventriloquio e riti magici (14.05, Sala Teatro).

“Go Figure”
“Go Figure”

A concludere la stagione della danza sarà la seconda edizione di Lugano Dance Project, festival internazionale della danza quest’anno dedicato al binomio corpo e architettura. In programma dal 12 al 16 giugno con un palinsesto di evento che dagli spazi del LAC raggiungerà alcuni tra i luoghi più significativi dell’architettura ticinese, tra chiese, ville storiche e teatri. Tra le proposte in cartellone, cinque nuove creazioni del LAC a cura di nomi eclettici della scena contemporanea, tra Svizzera, Canada ed Europa: Cindy Van Acker, Rhodnie Désir, Nicola Galli, Christos Papadopoulos e Georgios Kotsifakis, Ioannis Mandafounis e la Dresden Frankfurt Dance Company.
La stagione è costellata di concerti, musical e spettacoli di intrattenimento. Tra i maggiori artisti della scena jazz contemporanea, Paolo Fresu si esibisce accanto a una straordinaria band di musicisti – Bebo Ferra, Paolino Dalla Porta, Stefano Bagnoli –, già conosciuti nella loro formazione a quattro come il gruppo più “elettrico” del jazz italiano degli ultimi anni (10.11, Sala Teatro). Ritorna a calcare il palco del LAC la Premiata Forneria Marconi con un concerto nel ricordo del cantautore Fabrizio De André (02.12, Sala Teatro); torna il consueto appuntamento con il gospel natalizio nell’esibizione del Virginia State Gospel Choir (22.12, Sala Teatro). Dal 23 al 28 gennaio, in collaborazione con LuganoMusica, il celebre musical americano “West Side Story” arriva al LAC con una produzione internazionale diretta dal celebre regista di Broadway Lonny Price (23-28.01, Sala Teatro). Tre i musical che si susseguiranno sul palco della Sala Teatro: Peter Pan Il Musical con le musiche di Edoardo Bennato (30-31.11), Chicago Il Musical, per la regia di Chiara Noschese (04-05.03), Grease della Compagnia della Rancia (12-14.04). Ale e Franz sono i protagonisti di una serata all’insegna della comicità (03.04, Sala Teatro), mentre Gardi Hutter, la clown più celebre della Svizzera, propone un divertente spettacolo incentrato sulle peripezie di una suggeritrice che vive per e sotto il teatro (13.03, Sala Teatro). I Legnanesi sono alle prese con un comandamento quanto mai attuale, “7°… Non rubare” (30.04 – 02.05, Sala Teatro). Prosegue l’impegno con l’Orchestra della Svizzera italiana nella produzione del Concerto di San Silvestro, di cui è protagonista il violoncellista austro-iraniano Kian Soltani, e del Festival di Pentecoste Presenza con la violoncellista argentina Sol Gabetta.
In occasione dell’anniversario dei 40 anni della Compagnia Finzi Pasca, in stagione verranno presentati tre spettacoli amati dal pubblico: “Luna Park” (15-17.09), “Icaro” (16-17.12) e “Bianco su Bianco” (23-24.02), che raccontano momenti diversi di un viaggio lungo quattro decenni. Il LAC ha inoltre il piacere di omaggiare la compagnia residente con un’installazione fotografica e serate di approfondimento con i fondatori.
Anche quest’anno i filoni tematici saranno accompagnati da eventi collaterali, come l’installazione multimediale “Animal Stories” firmata da Robert Wilson presso la Hall del LAC durante il periodo natalizio. Nell’ambito della Mostra d’arte della Svizzera italiana La Regionale a Villa Ciani, il LAC presenterà le performance di Elena Boillat (16.12), Ariella Vidach e Claudio (13.01) e Camilla Sparksss (27.01). Il LAC fungerà da centro del festival delle Giornate del Teatro, oltre a ospitare gli spettacoli della Selezione, conferenze, tavole rotonde e workshop in cui professionisti e artisti possono incontrarsi, discutere e confrontarsi (23-26.05).
La stagione del LAC è accompagnata dalla mediazione culturale di LAC edu, attraverso laboratori, percorsi guidati, tavole rotonde, conferenze, workshop dedicati ai diversi filoni tematici in stagione, oltre a numerose attività per scuole, famiglie e adulti all’insegna dell’interdisciplinarietà, dell’innovazione e del benessere attraverso l’arte, grazie anche alla collaborazione con i partner artistici MASILugano, LuganoMusica, OSI, Compagnia Finzi Pasca. Prosegue la storica collaborazione con Teatro Pan per la rassegna ‘Senza confini’ pensata per le famiglie e per le scuole, che quest’anno festeggia i 30 anni di attività, con sei spettacoli al Teatro Foce: “Lavandaie di nuvole” (12-13.11), “Giovannin senza parole” (3-4.12), “CartaSia” (21-22.01), “Hamelin” 04-05.02), “Il giardino di Gaia” (05-06.03), “Esterina 100 vestiti” (10-11.03). Completa la proposta l’intenso monologo di Corrado d’Elia su l’”Iliade” (06.02).

Balé da Cidade de Sao Paulo © Clarissa Lambert
Balé da Cidade de Sao Paulo © Clarissa Lambert


Dopo la pausa estiva, il LAC apre dei suoi giardini e alza il sipario per celebrare l’inizio della nuova stagione. Sabato 23 settembre, tutta la popolazione è invitata a partecipare a una giornata di festa dedicata alle arti: spettacoli, performance e concerti avranno luogo dentro e fuori al centro culturale, unendo bambini, famiglie, ragazzi, adulti, appassionati e curiosi del mondo dell’arte.
Maggiori informazioni: luganolac.ch

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