32° FIT Festival

Dal 29 settembre all’8 ottobre torna il FIT, Festival internazionale che porta a Lugano i nuovi orizzonti del teatro contemporaneo. In dieci giorni il FIT offrirà nei diversi spazi teatrali di Lugano 19 repliche, 7 incontri con gli artisti, un salone di drammaturgia, eventi e progetti collaterali; il 6 ottobre ospiterà inoltre la Cerimonia di consegna dei Premi svizzeri delle arti sceniche.
07 Settembre 2023
di Silvia Onorato
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FIT Festival

Per la 32° edizione del FIT la direttrice artistica Paola Tripoli conferma la scelta al femminile inaugurata l’anno scorso, proponendo progetti di artiste donne della scena teatrale e performativa svizzera ed europea (rappresentati Francia, Israele, Italia, Olanda, Spagna). La programmazione si impernia su classici interrogativi del teatro posti alle artiste, mettendo al centro l’indagine artistica pura ma anche lo spettatore, di qualsiasi età: qual è il rapporto tra spettatori e scena? E tra spettatori e attori? Cosa rimane del dispositivo scenico e drammaturgico? Cosa del corpo e del suo potere di rappresentazione? Tre in particolare le direzioni concettuali approfondite: parola, corpo e ibridi.
La parola – il copione – è al centro di “Mujer en cinta de correr sobre fondo negro” dell’artista spagnola Alessandra García: un testo che mette in scena la periferia di Malaga, ma che rappresenta la bellezza e la bruttezza della periferia di qualsiasi città europea (29.09, 20:30, Teatro Foce). Marleen Scholten porta in scena “Il Disperato”, la storia di una famiglia con difficoltà economiche e dei mostri che nascono in queste situazioni (30.09, 16:30 e 19:00, Teatrostudio). La compagnia franco-israeliana Winter Family parla in modo non retorico del patriarcato, in “Patriarcat. Vivre en confinement éternel” (03.10, 20:30, Palco LAC).

"Mujer en cinta de correr sobre fondo negro”, Alessandra García
“Mujer en cinta de correr sobre fondo negro”, Alessandra García


Daria Deflorian torna al festival con un progetto ispirato a “La Vegetariana” di Han Kang: “Elogio della vita a rovescio” è un racconto breve in sé conchiuso ma anche una tappa di un arco più ampio, uno spettacolo che crea visioni a partire dal testo e che si interroga su come rispondere alla violenza del mondo senza essere violenti (08.10, 20:30, Teatro Foce). “Alcune cose da mettere in ordine” di Rubidori Manschaft e Angela Dematté conclude il filone della parola: prima produzione del FIT, è frutto di un lavoro di indagine sulla terza età durato quattro anni e condotto da Rubidori Manschaft in collaborazione con le case anziani e i centri diurni del Ticino. Lo spettacolo affronta il tema della perdita, espresso dalla preoccupazione nei confronti della propria possibile degenerazione cognitiva, mantenendo un orizzonte di speranza e ironia dettato dalla consapevolezza che la natura fa accettare tutto (07.10, 20:30 e 08.10, 19:00, Palco LAC).

“Kick Ball Change”, Charlotte Dumartheray e Kiyan Khoshoie © Magali Dougados
“Kick Ball Change”, Charlotte Dumartheray e Kiyan Khoshoie © Magali Dougados


Il corpo è indagato da tre artisti svizzeri: Charlotte Dumartheray e Kiyan Khoshoie con “Kick Ball Change” usano le coreografie di rock acrobatico come metafora delle relazioni (30.09, 20:30, Palco LAC), e Tabea Martin con “Demain est annulé” interroga sulle rivoluzioni come punti di svolta nella storia (01.10, 20:30, Palco LAC).
A raccontare gli ibridi sono i due lavori di Camilla Parini e Macarena Recuerda Shepherd: “Je Suisse (or not)” è una performance per uno spettatore alla volta che a partire da una fotografia di famiglia innesca una ricerca sulla memoria, sull’appartenenza e sull’identità (29.09 – 01.10, 06 – 08.10, Turba); “Ay! ¡Ya!”è un lavoro sullo sguardo e sull’illusione che svela il senso vero del teatro (07.10, 17:00; 08.10, 16:00, Teatrostudio LAC).
Non manca la proposta dedicata ai più piccoli, con diversi spettacoli che andranno in scena al Teatro Foce: “Liberatutti” della compagnia Scena Madre (03.10, 14:00), “L’orso felice” della compagnia Dimitri/Canessa (04.10, 10:00), “Famiglie” della compagnia La Baracca Testoni Ragazzi (05.10, 10:00), “Prometeo. Olympus Kids” della compagnia Agrupacíon Señor Serrano (07.10, 15:00).

“Ay! ¡Ya!”, Macarena Recuerda Sheperd © Jordi Valdivieso
“Ay! ¡Ya!”, Macarena Recuerda Sheperd © Jordi Valdivieso


Proseguono i progetti storici, con alcune novità. Anche quest’anno durante le giornate del festival un gruppo di adolescenti curerà la redazione radiofonica “Keep FIT with radio”: il gruppo assisterà agli spettacoli e ragionerà collettivamente su aspetti critici del teatro; i contributi verranno poi utilizzati per produrre dieci puntate di un podcast che andrà in onda su radio Gwendalyn. Si rinnova per la terza volta “TIB meets FIT”, che quest’anno propone di scoprire gli spazi della cultura indipendente a Lugano tra gli anni ’70 e ’90 presso la Torretta del Parco Tassino. La Torretta sarà aperta al pubblico ogni giorno del festival dalle 11:00 alle 18:00 e offrirà momenti di convivialità dalle 18:30 con birre a offerta libera. Torna anche Luminanza, il reattore per la drammaturgia contemporanea, che per la sua quarta edizione presenterà il lavoro di quattro nuove drammaturghe della Svizzera italiana: Elisabeth Sassi, Chiara Gallo, Lea Ferrari e Branislava Trifkovic. Novità di quest’anno è il progetto “Waste Kompost Radio”, che propone di applicare i principi biochimici del compostaggio a tutti i suoni che vengono considerati di scarto; attraverso un algoritmo, i suoni scartati vengono elaborati e alimentano una radio. Tra gli eventi straordinari, l’Ufficio Federale della Cultura ha scelto il FIT e il LAC per la cerimonia di consegna dei Premi svizzeri delle arti sceniche 2023, che verranno consegnati a Cindy Van Acker, Rébecca Balestra, Bruno Cathomas, Ntando Cele, Tiziana Conte, Barbara Giongo & Nataly Sugnaux Hernandez, Sandro Lunin, Circus Monti, Jeremy Ned e Tellspiele Altdorf (06.10, 19:30, Teatro LAC).

FIT Festival Internazionale del Teatro e della Scena Contemporanea è dal 29.09 all’08.10 a Lugano.
Maggiori informazioni: fitfestival.ch

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