Consumo responsabile – #sfidesostenibili

La decima tematica delle #sfidesostenibili è il consumo responsabile. Cosa significa consumare in modo sostenibile? Incontriamo Mirco De Savelli, che nel 2021 ha fondato insieme al fratello Luca il progetto Circular Lugano.
08 Gennaio 2024
di Lugano Sostenibile
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Il 2 agosto 2023 è stato il giorno del sovrasfruttamento della terra (Earth Overshoot Day), ovvero il giorno nel quale l’umanità ha consumato tutte le risorse prodotte dal pianeta per l’intero anno – un indicatore che segnala quanto il ritmo di consumo da parte della popolazione mondiale superi il ritmo naturale di rigenerazione degli ecosistemi.
L’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030 intende rendere il consumo e la produzione più responsabili: un obiettivo che coinvolge da un lato le aziende, esortate ad adottare pratiche di produzione di beni di consumo efficienti e sostenibili, dall’altro i consumatori, invitati ad adottare pratiche di consumo rispettose delle risorse, prediligendo il riutilizzo, il riciclo, e la riduzione degli sprechi.
Incontriamo Mirco De Savelli, cofondatore di Circular Lugano, progetto che propone un modello alternativo all’acquisto di beni di consumo.

Come è nato il progetto Circular Lugano
L’idea è nata a ottobre 2021, quando mio fratello e io eravamo ancora studenti, ed è nata da una combinazione di elementi. In primo luogo, durante il mio periodo di studi in Svezia ho scoperto una associazione studentesca che offriva agli studenti internazionali l’accesso temporaneo a una serie di oggetti di uso comune. Rientrato a casa dopo anni di studio durante i quali mi ero abituato a non “avere niente”, mi sono reso conto di quanti oggetti vi sono in una casa di una famiglia normale, oggetti che spesso vengono usati poco e a cui altre persone vorrebbero avere accesso.
Il terzo elemento – il vero evento che ha innescato il “clic” – è stato fare un giro all’Ecocentro e vedere la quantità di oggetti spesso ancora funzionanti, gettati via. Uno spreco enorme, con un impatto ambientale importante che oggi non ci possiamo più permettere. Da qui è nata l’idea di offrire una alternativa concreta all’acquisto di oggetti di uso saltuario.

Quali sono i benefici di questo modello? 
Il primo, e l’anima del progetto, è indubbiamente un minor impatto ambientale: condividendo un prodotto si massimizza l’utilizzo delle risorse naturali impiegate per produrlo, trasportarlo, e in futuro smaltirlo, nonché dell’inquinamento legato a queste diverse fasi.
Fortunatamente vi sono ulteriori vantaggi. Per esempio, in termini di risparmio di spazio in casa o in cantina: non acquistare gli oggetti permette di evitare ingombro, guadagnando spazio. Inoltre vi è un risparmio economico, in quanto il noleggio di un oggetto di uso saltuario è di molto inferiore all’acquisto dello stesso oggetto. Dal punto di vista sociale, questo modello permette di accedere all’uso di oggetti costosi anche a chi non potrebbe permettersi di acquistarli. Per esempio, acquistare una Go Pro per fare video durante un periodo di vacanza costa diverse centinaia di franchi, motivo per cui si potrebbe finire per rinunciare; noleggiando la videocamera, il costo si riduce di un decimo.
Altri benefici derivano dalla condivisione centralizzata dell’acquisto: centralizzando la responsabilità dell’acquisto, si ha la garanzia di utilizzare sempre l’oggetto di miglior qualità, le cui componenti sono sostituibili e riparabili, e senza doversi preoccupare dell’onere della manutenzione.





Quali oggetti si possono affittare?
L’idea è di offrire tutto quello che può servire a chiunque una volta ogni tanto – siamo in una fase di test e stiamo cercando di capire per cosa c’è domanda, per cosa no e per cosa non ci sarà mai. Attualmente in oggettoteca abbiamo oltre 400 oggetti di ogni genere: dal giardinaggio, alle pulizie, dal fai da te, agli elettrodomestici per la casa, ma anche accessori per veicoli, materiale per eventi come casse e gazebo. Sono oggetti abbastanza comuni, anche se talvolta appartengono a nicchie specifiche o situazioni più particolari: per esempio, abbiamo delle casse audio con determinate caratteristiche, o una macchina per lo zucchero filato.

Riguardo agli oggetti di uso personale che non si possono condividere, cosa si può fare per consumare in modo responsabile?
Informarsi prima degli acquisti e scegliere gli oggetti di maggior qualità. In particolar modo, alcuni marchi che agiscono in modo responsabile garantiscono la riparabilità dei loro prodotti. Importante è anche il servizio post-vendita e la ripresa dell’oggetto a fine vita.
Infine, prima di gettare e acquistare qualcosa di nuovo, penso valga la pena fare lo sforzo di cercare di riparare quello che si ha già. Vi sono diversi servizi in tutto il cantone per la riparazione di oggetti; anche se può essere più impegnativo, è una scelta decisamente più responsabile.

La #sfidasostenibile del mese di gennaio riguarda il consumo responsabile. Mostraci i piccoli gesti quotidiani legati al consumo responsabile: per partecipare basta seguire @luganosostenibile e @luganoeventi su Instagram, dove nel corso del mese verranno proposte le sfide; fotografare il gesto sostenibile relativo alla sfida scelta, postarla taggando #sfidesostenibili #luganosostenibile #LuganoEventi, e taggare un’altra persona per ispirarla a intraprendere la sfida. Ogni mese verrà estratto a sorte un vincitore, cui seguirà un grande sorteggio a conclusione del concorso per il premio finale.
Maggiori informazioni: luganosostenibile.ch

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