Educazione – #sfidesostenibili

La settima tematica delle #sfidesostenibili è l’educazione. Scopriamo ESS, éducation21 e un progetto curato da Manuela Varini, docente di biologia del Liceo Lugano 1, senza dimenticare le prime #sfidesostenibili del mese di settembre.
04 Settembre 2023
di Lugano Sostenibile
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Come entra la sostenibilità a scuola? La Costituzione federale dichiara lo sviluppo sostenibile un obiettivo nazionale (articolo 2), che Confederazione e Cantoni sono invitati a promuovere (articolo 73). La scuola riveste un ruolo importante per questo obiettivo: l’istruzione è determinante per dare ai giovani allievi le competenze e le conoscenze che possano informare le loro azioni e le loro scelte per uno sviluppo sostenibile. L’UNESCO ha elaborato delle linee guida per l’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS), che a partire dal 2007 la pubblica educazione ha integrato nei piani di studi e nella formazione di base e continua dei docenti. I cinque aspetti approfonditi dall’ESS sono l’educazione ambientale, l’educazione alla cittadinanza mondiale, la promozione della salute, l’educazione alla cittadinanza e ai diritti umani, e l’educazione all’economia – intesi non tanto quali nuove discipline, quanto come nuovo approccio ai contenuti in modo trasversale  e in diverse materie.
Per mettere in pratica l’educazione allo sviluppo sostenibile, nel 2013 è nato éducation21: agenzia specializzata della CDPE e centro di competenza nazionale che si occupa di scuole e insegnamento a tutti i livelli. Le sue attività comprendono dossier tematici con materiali didattici valutati e arricchiti, filmati con supporti didattici, supporto finanziario e specialistico per progetti di classe e scolastici.
Un progetto scolastico avviato al Liceo Lugano 1 nel 2017 è l’orto didattico “Sale in zucca”. Nato da una richiesta degli allievi dopo aver visto il documentario “Domani”, il progetto è stato coordinato dalle docenti Manuela Varini e Paola Manghera. Si tratta di un orto urbano di zucche, ma anche mais, fagioli, fiori, coltivato a turno da una decina di classi del Liceo – con il contributo di classi di scuola speciale e della scuola media. Un progetto che, attraverso una didattica concreta, mira a convogliare il messaggio di sostenibilità (consumo locale, agricoltura biologica) in maniera giocosa, semplice, visiva; inoltre, un progetto partecipativo a cui si sono innestati eventi collaterali, collaborazioni con istituzioni e privati, fino alla produzione di video e alla partecipazione a festival di cortometraggi.

 

Foto: Manuela Varini
Foto: Manuela Varini


Ne parliamo con Manuela Varini, docente di biologia del Liceo Lugano 1.
Sono passati 6 anni dall’avvio di “Sale in zucca”. A che punto è arrivato il progetto?
Il progetto è nato nel 2017 da un’idea dei ragazzi, dopo che abbiamo visto insieme il film “Domani” sugli orti urbani. “Sale in zucca” è nato come orto scolastico per sensibilizzare sulla biodiversità urbana, su un’agricoltura locale che evita l’uso di pesticidi e fertilizzanti di sintesi, su un’alimentazione più sostenibile per il pianeta – con il consumo di meno carne e più vegetali. L’orto ha dapprima coinvolto le classi del Liceo Lugano 1, poi estendendosi ai vari ordini scolastici, come la scuola media di Lugano 1, la scuola comunale e alcune classi di scuola speciale, che hanno fatto delle visite organizzate in collaborazione con il Museo Cantonale di Storia Naturale. A partire dall’attività di coltivazione e cura dell’orto, ne sono presto nate altre, permettendo al progetto di evolvere negli anni: già dal primo anno abbiamo organizzato incontri, momenti di scambio, conferenze, presentazioni. Alcuni anni le iniziative sono state più grandi, altri anni sono state più ridotte; gli ultimi due, post-pandemici, sono stati molto intensi. Abbiamo partecipato a diverse mattinate sul clima, come quella con il premio Nobel per la chimica del 2017 Jacques Dubochet, scienziato molto sensibile alle problematiche climatiche e ambientali – in questa occasione Dubochet ha anche incontrato alcuni rappresentanti del movimento Sciopero il clima. Abbiamo organizzato serate pubbliche collaborando con vari enti, come la Società Ticinese delle Scienze Naturali. Negli ultimi due anni “Sale in zucca” si è inoltre occupato di elaborare una banca dati sulla sostenibilità a disposizione dei docenti del Liceo – una banca dati contenente materiale, documentazione, riferimenti bibliografici.
Gli allievi sono poi stati coinvolti in due importanti progetti partecipativi. Il primo è quello della rinaturazione del fiume Cassarate, progetto a cui ha partecipato una classe del liceo grazie a una opzione complementare di biologia e geografia. Il progetto partecipativo è durato due anni, durante i quali gli allievi sono stati accompagnati da esperti che hanno dato alcune basi teoriche sulla pianificazione territoriale, sulla biodiversità del fiume, su aspetti ingegneristici; in seguito, con la fase progettuale, i ragazzi hanno sviluppato le loro idee per quattro zone del fiume tra la Foce e Cornaredo, considerando sia la promozione della biodiversità sia la fruizione urbana. Un ulteriore contributo è stato dato da una classe della scuola elementare di Pregassona Probello: i bambini hanno infatti proposto le loro idee attraverso disegni, che i ragazzi del liceo hanno incluso nei loro progetti. È stato un lavoro molto impegnativo, che è stato presentato il 18 aprile e ha avuto una grande eco: si tratta infatti di un progetto unico nel suo genere a livello svizzero, in quanto non era mai stato realizzato un progetto partecipativo per la rinaturazione di un fiume con questa scala (maggiori informazioni: ti.ch).
Il secondo progetto partecipativo è stata la collaborazione con i2a riguardante il nuovo piano direttore comunale: quasi tutte le terze e un paio di quarte sono state coinvolte in una mattinata di studio e di presentazione del piano da parte dei progettisti, a cui è seguito un periodo di progettazione in classe durante le lezioni di geografia e biologia per approfondire idee e proposte specifiche degli allievi per la città.

Foto: Manuela Varini
Foto: Manuela Varini


Come viene accolto dagli allievi il tema della sostenibilità a scuola, specialmente con progetti così coinvolgenti?
I ragazzi in genere sono molto sensibili alle tematiche ambientali legate alla sostenibilità: spesso sono preoccupati per il futuro del pianeta, per il loro futuro e per quello delle prossime generazioni. Sono quindi aperti al discorso, coinvolti, soprattutto da quando è nato il movimento Sciopero per il clima – in questo momento è meno attivo rispetto a qualche anno fa – si è creato un coinvolgimento ancor più profondo. I progetti partecipativi li rendono attori in primo piano per poter esprimere la loro opinione su aspetti pianificatori della città – una città che in fondo rimarrà a loro, in cui vivono già ma che vivranno nel futuro. Il fatto di coinvolgerli viene sicuramente apprezzato perché permette loro di dare il loro contributo, senza aspettare di diventare grandi per poter esprimere quello che pensano. La partecipazione attiva – anche dei giovani, anche dei bambini – permette di creare una società più orizzontale e meno gerarchica, in cui le opinioni di tutti vengono prese in considerazione; e questo potrebbe portare a una società più equa e più giusta per la natura, e soprattutto per le persone. 

Lugano ha intrapreso nel 2019 il percorso di certificazione “Comune amico dei bambini”, iniziativa promossa dall’UNICEF Svizzera e Liechtenstein per designare quei comuni che rendono la Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia una prassi quotidiana. La città è da sempre sensibile alle politiche familiari e giovanili, come dimostrano alcune sue strutture d’eccellenza (i centri giovanili, le aree di gioco, i servizi per l’infanzia), e la decisione di aderire a questa iniziativa rappresenta un passo naturale verso l’ufficializzazione di un impegno che non è mai venuto a mancare. La certificazione è inoltre l’occasione per riflettere, dialogare e lavorare insieme, l’amministrazione la politica e la cittadinanza, evidenziando punti di forza ed eventuali criticità, perché è solo attraverso la dinamica del confronto che si può crescere in modo sostenibile. Da maggio 2023 Lugano è ufficialmente città amica dei bambini.

La #sfidasostenibile del mese di settembre riguarda l’educazione. Mostraci i piccoli gesti quotidiani legati all’educazione: per partecipare basta seguire @luganosostenibile e @luganoeventi su Instagram, dove nel corso del mese verranno proposte le sfide; fotografare il gesto sostenibile relativo alla sfida scelta, postarla taggando #sfidesostenibili #luganosostenibile #LuganoEventi, e taggare un’altra persona per ispirarla a intraprendere la sfida. Ogni mese verrà estratto a sorte un vincitore, cui seguirà un grande sorteggio a conclusione del concorso per il premio finale.
Maggiori informazioni: luganosostenibile.ch

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