I Punkreas nascono nel 1989 a Parabiago (Milano). Al primo EP autoprodotto (“Isterico”) seguono nel 1992 il disco d’esordio “United Rumors of Punkreas”, e tre anni dopo “Paranoia e potere”, considerato uno dei dischi di riferimento del punk italiano. Nel corso della loro carriera si esibiscono in festival in tutta Italia e pubblicano dischi sperimentando con reggae, ska e rock: “Pelle”, “Falso” – con il primo tour internazionale in Germania -, “Quello che Sei”. Nel 2014, in occasione dei 25 anni di attività, pubblicano “XXV Paranoia domestica” con la ristampa dei primi quattro album, a cui fa seguito l’omonimo tour; nello stesso anno esce anche “Radio Punkreas”, disco di cover di hit italiane con diverse collaborazioni. Alla fine del 2019, per festeggiare i 30 anni della band, pubblicano l’album “XXX” che raccoglie i singoli più amati della band. Il tour celebrativo iniziato all’Alcatraz di Milano a gennaio 2020 a causa della crisi sanitaria del Covid-19 viene trasformato in uno spettacolo itinerante dal titolo “Funny goes acoustic”, in cui i brani della band vengono rivisitati in versione acustica e raccolti poi nell’omonimo album nel 2021. Nel 2022 il miglioramento della situazione sanitaria permette alla band di ripartire con il “XXX e qualcosa tour” che tocca diverse città italiane e Lugano. Cippa (voce), Paletta (basso), Noyse (chitarra), Endriù (chitarra) e Gagno (batteria), sono pronti quindi per continuare a portare la loro energia al FOCE, luogo in cui vecchi e nuovi fan si daranno appuntamento sotto il palco per celebrare i trent’anni di attività della band che ha fatto la storia del punk rock in Italia.
Il tour che vi porta allo Studio Foce celebra più di trent’anni di carriera. Che momento è per voi?
È sicuramente un grande traguardo. Per chi fa musica vuol dire molto, vuol dire continuare a mettersi in gioco ma soprattutto vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di molto buono per essere sopravvissuti e ancora seguiti fino a ora. E non abbiamo intenzione di fermarci.
Come ricordate i primi tempi? Cosa rappresentava il punk nel panorama musicale della fine degli anni ’80 in Italia?
Era un movimento culturale che faceva parte della vita di tutti i giorni, era un continuo susseguirsi di eventi, concerti idee. Erano i tempi dei meravigliosi posti di aggregazione che prendevano il nome di Centri Sociali e che purtroppo oggi sono sempre di meno e la loro mancanza mette in evidenza il declino di iniziative sia musicali ma soprattutto artistiche e culturali che venivano dal basso.
Diverse le sperimentazioni musicali e le collaborazioni con altri artisti nella vostra carriera. Cosa succede quando il punk incontra altro?
Il genere punk è fatto apposta per essere un genere “bastardo”, che si trova bene con qualsiasi cosa, dallo ska al metal al reggae, basta pensare alla famosa PunkyReggaeConnection cantata dal Marley in PunkyReggaeParty. Insomma, il punk è un po’ come il color grigio, sta bene con tutto.
La musica di oggi è più libera rispetto a 30 anni fa?
La musica dovrebbe essere nata per essere libertà, di espressione, di idee, di lotte. Ora si vede un aumento di individui che pretendono di avere il controllo della musica e addirittura di decidere se è musica che può andare oppure no…Gente molto pericolosa, diffidate sempre.
L’ultimo album, “Funny goes acoustic”, rivisita i vostri classici in versione acustica. Cosa ha portato a questa scelta?
Era un’idea che avevamo in testa da tempo, poi il Covid con la clausura forzata che ne è scaturita ha fatto nascere questo album e la collaborazione con Roberto “Robbo” Bovolenta, amico storico ed ex chitarrista degli “Amici di Roland” ci ha fatto scoprire sonorità e attitudini a noi sconosciute… Ed è stato subito amore.
I Punkreas suonano in concerto il 09.12 alle 21:00 presso lo Studio Foce.
Maggiori informazioni: foce.ch