Nuova stagione della Casa della Letteratura

Il 21 febbraio la Casa della Letteratura per la Svizzera italiana inaugura il suo sesto anno di attività con un incontro alla Filanda di Mendrisio in occasione della Giornata internazionale della lingua madre. E “Lingua Terra Madre” è proprio il filo conduttore che unisce le conferenze letterarie in programma quest’anno. Incontriamo Fabiano Alborghetti, presidente della Casa della Letteratura.
13 Febbraio 2024
di Silvia Onorato
Salva nei preferiti
Salvato

Condividi:

Fabiano Alborghetti © Ladina Bischof
© Ladina Bischof

Il filo conduttore della stagione è “Lingua Terra Madre”; come è stato scelto?  
Il tema è stato scelto durante una accesa consultazione con la commissione di programmazione, guidata dalla volontà di trovare una chiave per interpretare e comprendere meglio la realtà. Elementi ricorrenti durante la consultazione sono stati lingua madre, madrelingua, terra madre: ecco che Lingua Terra Madre è diventato il contenitore che può riassumere in sé diversi contenuti e che apre diversi interrogativi: quali lingue utilizziamo, in letteratura ma anche normalmente? Quale narrazione è possibile, quando ad esempio una lingua è parlata da pochissimi? Cosa accade se si rinuncia alla propria lingua madre, adottandone un’altra? Che lingua è possibile quando accade la traduzione; quali sono i limiti e quali le libertà? Cosa accade quando una lingua è inventata, quando la lingua è della follia, quando la lingua sta scomparendo – come accade per tanti idiomi e dialetti. Punto focale è una celebre frase di Ludwig Wittgenstein: “I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo” (Tractatus logico-philosophicus), punto di partenza per creare una narrazione che racconta la nostra storia.

La stagione prevede incontri di prosa con autori sia affermati che emergenti. Chi saranno gli ospiti?
La prosa vedrà una anteprima il 21 febbraio che interroga due lingue: la lingua madre di Odile Cornuz, una autrice francofona che scrive per la prima volta un romanzo, la cui lingua madre è quindi la poesia. Il libro è stato tradotto per l’editore ticinese Capelli e viene presentato per la prima volta. La grande apertura di stagione sarà il 24 febbraio tra le mura di Casa a Villa Saroli: ospite sarà Donatella Di Pietrantonio, che con il suo “L’età fragile” sfonda a mani basse tutti i temi che abbiamo trattato: il conflitto di famiglia, la terra abbandonata, la terra che potrebbe essere sfruttata da persone senza scrupoli, il recupero della memoria, il recupero del dialogo con il luogo e le persone che lo abitano, ma anche le persone del proprio stesso nucleo famigliare; il suo è un narrare che cerca il superamento del silenzio, l’accadere al di là di una tragedia, il ritrovare la vicinanza. In occasione dell’apertura avremo ospiti l’on. Consigliere di Stato Marina Carobbio e del Vicesindaco e Capodicastero Cultura, Sport ed Eventi di Lugano Roberto Badaracco.
Il primo esordio sarà presentato il 23 di marzo con Lara Fremder, documentarista e regista che con la scrittura aveva già una frequentazione visiva. Il suo romanzo è intitolato “L’ordine apparente delle cose”: la protagonista è una guida turistica nella città di Gerusalemme, protagonista che non vuole essere definita ebrea e che inventa storie che spaccia come reali, tanto alle comitive di turisti ignari quanti a se stessa, credendoci. Il ritrovamento di cinque fotografie misteriose innescherà una storia di attraversamento di un luogo e di lingue. Proseguiremo il 27 aprile con una autrice-gioiello nota ai più come cantautrice (è stata finalista al Premio Tenco): Valeria Tron, che ha pubblicato per Salani il bellissimo “L’equilibrio delle lucciole” e presenterà il suo nuovo romanzo, “Pietra dolce”. Ci spostiamo nell’area geografica della val Germanasca, una zona che si trova tra Italia e Francia, nel Piemonte. L’autrice usa sia la lingua italiana che il patois, una variante dell’occitano. Nel suo libro, molto intenso, abbiamo il recupero di un luogo, della memoria, di una lingua che sta sparendo, la difesa di un luogo e degli affetti.
Il 18 maggio avremo una serata dedicata a Ugo Canonica, con letture di testi editi – ringraziando l’editore Dadò che ha tenuto viva la pubblicazione di Canonica – ma anche di brani inediti che abbiamo reperito nell‘archivio audiovisivo di Capriasca e Val Colla , con l’intento di recuperare qualcosa che ci appartiene e risuona con la nostra sensibilità di luogo, per una figura che purtroppo negli anni ha goduto menoconsiderazione rispetto ad altri autori.
Un altro esordio verrà presentato il 25 maggio: Katia Balmelli in “Albero custode” racconta la vicenda di Mario. Siamo nel 1900 in una valle ticinese e Mario fin da giovane si diverte a indossare gli abiti delle sorelle; quando si trasferisce per lavoro in Italia questo innocente gioco si trasforma in un conflitto interno: l’impulso a indossare abiti femminili non si placa e diventa irresistibile, portandolo a rubare e a nascondere vestiti da donna nel tronco cavo di un castagno. Una storia di rivelazione e di condanna, un occhio sulla vera natura della persona.
L’8 giugno avremo ospite una autrice-rivelazione, Maddalena Fingerle: con il libro “Lingua madre”, ancora inedito, stravince il Premio Calvino, il più importante premio per la prosa in lingua italiana inedita in Italia, e immediatamente Mondadori la contatta proponendole una collaborazione per un secondo libro. Fingerle presenterà entrambi i libri, partendo da “Lingua madre”: la storia di Paolo, bolzanino di lingua italiana, ossessionato dalle parole che si sporcano. Dopo la morte del padre si trasferisce a Berlino dove lavora come bibliotecario. Una serie di ragioni lo riconducono a Bolzano, dove ritrova il suo bilinguismo italiano e tedesco e dove la nascita di un figlio lo fanno ripiombare tragicamente nella mania per la lingua.
Il 21 settembre parleremo di Agota Kristoff, una persona che a causa della guerra ha dovuto scappare dalla sua terra d’origine, trovando rifugio in Svizzera, e che per scrivere ha rinunciato alla propria lingua madre, adottando il francese. Per parlare di Kristoff abbiamo invitato la sociolinguista Vera Gheno e Fabio Pusterla, che hanno curato la traduzione la raccolta di poesie “Chiodi” – incontro che avrà come complemento materiale visivo d’archivio della RSI.
Il 26 ottobre avremo ospite l’autrice Premio Svizzero della Letteratura 2023, Fanny Desarzens, e il suo “Galel”, bellissimo libro che le è valso il premio e che tratta della rinuncia alla lingua: la lingua silenziosa della montagna, quella delle passeggiate e delle ascese faticose, dei momenti in cui manca il fiato; si parlerà anche della malattia, della paura del cambiamento, del perdere il proprio terreno sicuro.

La Casa della Letteratura propone anche diversi incontri di poesia.
Gli incontri di poesia talvolta terrorizzano il pubblico – è qualcosa di atavico – ma noi continuiamo a portarli avanti con fierezza. La poesia non è così complessa come si crede, e i nostri invitati ne saranno la prova. 
Il 9 marzo incontreremo il Premio Svizzero della Letteratura 2023 Jachen Andry, la cui raccolta di poesie “Il filo” è stata pubblicata sin da subito in quattro lingue: tre sono lingue nazionali, mentre la quarta è la lingua madre dell’autore. Per sapere come essa suoni, un codice QR attiva la registrazione del poeta stesso che legge le sue poesie nella lingua madre, riappropriandosene.
A settembre avremo uno speciale omaggio a Gilberto Isella in occasione dei suoi 80 anni, buona parte dei quali spesi in letteratura, dapprima come eccellente critico letterario, poi come poeta, come drammaturgo e ultimamente come autore di racconti – interessante sarà scoprire cosa accade quando si transita da una lingua madre a un’altra. Sempre per la poesia, il 9 novembre avremo ospite Fabio Franzin, amatissimo poeta operaio trevigiano che ha stravinto i maggiori premi letterari per la letteratura in dialetto. La sua è una poesia splendida, lo dico sia da presidente della Casa della Letteratura che da scrittore.
Prosegue anche la rassegna di poesia Spaziobianco, che torna con un formato rinnovato. In programma avremo il 13 aprile un incontro dedicato al poeta italiano Mario Benedetti, raccontato dall’amico e collega Stefano Dal Bianco, poeta e critico letterario. Seguiranno poi in autunno un incontro con Umberto Fiori e uno con Gaia Giovagnoli – autrice che nasce poeta e diventa romanziera, affrontando anche qui un cambio di lingua.

Diversi sono gli eventi proposti in collaborazione con altre associazioni.
Il 15 marzo proporremo in collaborazione con gli Eventi letterari del Monte Verità un incontro sul tema della lingua della follia; ospiti saranno Paolo Milone e Marco Steiner, due autori di una importanza assoluta che ci faranno entrare nella dimensione della parola come cura, della comprensione della follia, dei molteplici mondi immaginari e di come la lingua possa abitare tutti questi mondi. Il 22 giugno la Casa della Letteratura organizza una giornata in occasione degli 80 anni di attività dell’ASSI, Associazione Svizzera degli Scrittori di lingua italiana. Il programma, che sarà disponibile nei suoi dettagli a partire da metà marzo, si svolgerà dal pomeriggio alla sera e avrà come ospiti diversi autori ASSI, sia scrittori che musicisti.

Alcuni degli incontri in programma avranno luogo fuori dalle mura di Villa Saroli.
A partire dall’anteprima di stagione, che verrà ospitata da La Filanda di Mendrisio, ma anche il primo incontro della rassegna Spaziobianco, che avrà luogo presso l’USI. Come gli anni passati, saremo presenti nel Grigioni italiano: grazie alla collaborazione con Pro Grigioni Italiano saremo dapprima in Bregaglia il 1° maggio con le poete Prisca Agustoni, Premio svizzero di letteratura, e la semi-emergente Stella N’Djoku. Poi, dal 4 al 6 ottobre, la Casa porterà una voce del Canton Ticino al Festival Lettere della Svizzera alla Valposchiavo.
Per la chiusura di stagione torneremo a La Filanda, dove il 7 dicembre verranno messe in scena alcune delle pubblicazioni 2024 delle Edizioni Svizzere per la Gioventù. Questa iniziativa permette alle parole di uscire dalla carta stampata e diventare uno spettacolo teatrale, ricomposto da Olimpia De Girolamo del Teatro Agorà di Magliaso, con cui collaboriamo da diverso tempo.

Gli appuntamenti a Villa Saroli saranno contraddistinti da due novità.
La prima è di natura tecnica, ovvero l’installazione di un palco che migliorerà la visibilità degli ospiti anche dalle ultime file. La seconda è un cambiamento organizzativo che vuol tendere la mano al pubblico: la maggior parte degli incontri avrà luogo il sabato alle 16:30, uno spostamento di giorno e orario che rende compatibile la partecipazione a un incontro letterario con la piena vivibilità di una giornata (o serata) del fine settimana.

La nuova stagione della Casa della Letteratura viene inaugurata il 21.02 a La Filanda di Mendrisio. La grande apertura è il 24.02 a Villa Saroli.
Maggiori informazioni: casadellaletteratura.ch

Articoli più letti