“Un meccanismo tutto umano” – Intervista a Gerardo Benedetti

“Giostra” è il primo lavoro teatrale della compagnia Agemò Teatro, vincitore di Testinscena 2022 della Fondazione Claudia Lombardi per il teatro. “Giostra” andrà in scena il 21 e il 22 gennaio al Teatro Foce nel contesto della rassegna HOME. Ne parliamo con Gerardo Benedetti, attore e regista dello spettacolo.
19 Gennaio 2023
di Silvia Onorato
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“Giostra” racconta di una coppia sposata, la cui routine è un rito accogliente nel quale sprofondare rendendo il matrimonio un inganno sterile. A cambiare le cose è forse l’arrivo di una amante. Lo spettacolo, tratto da un testo di Michele Ruol, è portato in scena dalla compagnia Agemò Teatro, nata grazie agli attori Gerardo Benedetti, Anna Manella e Monica Buzoianu, con la necessità di trovare un proprio spazio, una propria poetica nel panorama teatrale italiano. Ne parliamo con Gerardo Benedetti, attore e regista dello spettacolo.

Com’è nato lo spettacolo?
Lo spettacolo è nato da una personale esigenza di provare a creare qualcosa di mio, in particolare di formare una compagnia teatrale. Prima di formare la compagnia volevo però avere un testo su cui lavorare dal punto di vista registico oltreché attoriale: ho infatti studiato come attore anche per conoscere come funziona un attore e usare queste conoscenze da regista. Stavo ascoltando alcuni podcast realizzati dal Piccolo Teatro di Milano basati su alcuni testi di autori contemporanei contenuti nella raccolta “Abbecedario per il mondo nuovo”, quando mi sono imbattuto in un testo di Michele Ruol. In modo folle e testardo ho rintracciato il suo numero di telefono e l’ho chiamato, chiedendo “Hai un testo per me?”. Michele ha assecondato la mia audacia e mi ha inviato una rosa di testi, da cui ho scelto quello dello spettacolo “Giostra”.

Protagonista di “Giostra” è una coppia. Cosa contraddistingue i due personaggi?
I protagonisti sono marito e moglie, il cui matrimonio è contraddistinto dalla routine: il testo è una ricerca costante di ripetizione, tanto che non si sviluppa con la tipica diacronia drammatica ma procede a suon di ripetizioni. Allo stesso modo, le scene si ripetono costantemente, fino ad arrivare alla loro deriva assumendo contorni assurdi. Quello che viene portato sulla scena è un rapporto logorato, in asfissia, che cerca comunque di sopravvivere e che viene inglobato in un triangolo amoroso. Raccontiamo dinamiche che forse tanti possono ritrovare in parenti e conoscenti: rapporti che rimangono in piedi per abitudine e comodità, poiché non si ha il coraggio di prendere la scelta più difficile e dolorosa ma, in fondo, risolutiva.
Un elemento del testo che ho usato come linea guida per la messa in scena è la scelta: i tre protagonisti non scelgono, e non scegliendo vengono divorati dalla vita, che diventa un meccanismo cieco, una giostra mortale.

Dalla giostra si scende o si cade? A interrompere la routine è una scelta o il caso?
Siccome si tratta di un meccanismo tutto umano, alla fine non si scende veramente dalla giostra, bensì si accetta un “cambiamento di giostra”. I protagonisti infatti scendono dalla giostra di marito e moglie, per salire su un’altra giostra dove c’è anche l’amante. I due credono di scegliere – specie il marito, che è l’antieroe della storia – ma in realtà instaurano semplicemente un altro tipo di ripetizione.

La coppia ha due figli. Che ruolo hanno nella storia?  
I due figli, che sono solo nominati, completano il concetto di famiglia su cui questo testo mi ha permesso di lavorare. La famiglia oggi è infatti un nucleo della società dove talvolta si annidano falsità e abitudini, dove il mantenimento stesso dei figli concorre al mantenere un rapporto di facciata che soddisfi le aspettative degli altri.

Perché si innesca la routine? È il frutto di una scelta iniziale? C’è un modo per uscirne?
La routine nasce proprio perché tutti i personaggi si sottraggono alla scelta, e queste non scelte si accumulano fino a crollare come una valanga. Per uscirne si dovrebbe scegliere; in un punto dello spettacolo il marito vuole spiegare e mettere in chiaro la situazione, ma anche in quel momento sceglie di non scegliere. Infine, la felicità dei tre personaggi, moglie, marito e amante, passa dall’accettazione di una nuova routine, formando, di fatto, una nuova famiglia. 

“Giostra” è in scena il 21.01 alle 20:30 e il 22.01 alle ore 16:00 presso il Teatro Foce.
Maggiori informazioni: foce.ch

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